Lo specialista

Lo specialista Lo specialista «Quando c'è 11 rischio» Commenta il professor Walter Grillone, primario della Divisione A dell'Amedeo di Savoia: «Il contagio è possibile quando c'è un consistente contatto di sangue con sangue: il soccorritore rischia solo se ha lesioni sulla pelle entrata in contatto col sangue del ferito». Che cosa deve fare adesso questa persona? Prima di tutto analisi che hanno valore medico-legale, per stabilire se era positivo già prima di quel contatto. Poi ripetere esami fra due mesi, fra quattro, fra sei. Il periodo d'incertezza può durare sei o sette mesi. Altro rischio è quello di omissioni di soccorso sulle strade. Sostiene Grillone: «Se esplode la paura siamo tutti esposti a morire dissanguati sull'asfalto. E dire che ovviare è facile: metà degli automobilisti si portano appresso i guanti per cambiare una gomma bucata. Dunque, non è difficile tenerne un paio da cucina nel bagagliaio». Ma qualcuno può temere che i guanti non bastino, che uno spruzzo di sangue sulla pelle integra possa contagiare. Grillone: «Se questo fosse possibile la maggior parte di noi, medici e infermieri, sarebbe contagiata da tempo». E a questo principio si aggancia don Luigi Ciotti: «Nelle campagne di prevenzione non si parla mai di accorgimenti che dovrebbero far parte del modo di comportarsi abituale e, a maggior ragione, nelle situazioni di rischio o emergenza. I guanti si usano perfino dal verduriere. Quel ragazzo ha compiuto un gesto di onestà, che fa onore alla persona e deve aiutare a sdrammatizzare, contro il pericolo di informazione terroristica».

Persone citate: Amedeo Di Savoia, Grillone, Walter Grillone