«Gli olandesi con noi perdono sempre» di Angelo Caroli

«Gli olandesi con noi perdono sempre» JUVENTUS, RAID IN AFRICA Dopo la sconfìtta di Firenze, dai tedeschi parte l'invito a rilanciare la sfida ai rossoneri «Gli olandesi con noi perdono sempre» Marocchi: dimostreremo di essere forti come il Milan TUNISI DAL NOSTRO INVIATO Le notti portano consiglio e restituiscono energie sommerse. Alla Juventus nessuno solleva le braccia in segno di resa. Le ferite aperte dalla Fiorentina fanno male, ma i bianconeri sono convinti che si possano rimarginare in fretta. Giancarlo Marocchi ha trovato polverine miracolose e cerotti. Lo annuncia ostentando una serenità invidiabile. Parla seduto nella hall dell'hotel Abuna Wes Gamar, a 20 chilometri dalla capitale. Il mare è a due passi, il vento porta tiepidi sapori salmastri. «Ora dentro di noi c'è solo un'idea, la riscossa. Dobbiamo dimostrare che siamo forti quanto il Milan. Ed è un concetto che ognuno di noi deve sentire dentro. Altrimenti sono guai». Parole, ancora parole. Trapattoni ha dichiarato di essere stufo dei discorsi, a lui servono i punti, anche fuori casa, per restare in linea con i programmi. E' rimasto deluso ed è logico che si aspetti una reazione. «Trapattoni ha ragione - prosegue Marocchi - ci manca la determinazione in trasferta, forse la tranquillità, proprio dove il Milan ha costruito il distacco che oggi vanta su di noi. Come gioco non siamo ancora capaci di esprimerci fuori casa come al Delle Alpi. Ecco la differenza! E' ora di convincerci di essere forti pure lontano dai nostri tifosi, sicuri di vincere anche fuori casa». Cinque punti sembrano un abisso, però è un distacco ancora recuperabile. Perché questa ipotesi prenda corpo è necessario che la squadra dimostri di avere quella vitalità che a Firenze le è clamorosamente mancata. Ora ci si chiede: troppo forte il Milan oppure deludente la Juventus? Al quesito Marocchi risponde sottolineando che «i rossoneri sono più forti di 5 punti, la classifica è sempre lo specchio della realtà. Il Milan ha capito di essere molto competitivo e affidabile strada facendo, all'inizio qualche congiuntura favorevole l'ha tenuto attaccato a noi, poi ha allungato, rendendosi conto di valere tanto. Gioca e accumula punti in rapporto a quella sicurezza. Nulla è perduto, però non dobbiamo solo dire che possiamo ancora farcele, ma dimostrarlo. Se i rossoneri continueranno con questo passo vuol dire che ci godremo, ammirati, la loro cavalcata». Fino alla trasferta di Firenze la critica e i tifosi vedevano nella Juventus l'unica speranza di mantenere interesse al campionato. Il gol di Batistuta sembra averla messa in ginocchio. Il Milan ha continuato a tenere aperte le ali e il suo volo lascia i bianconeri molto di- stanziati. «Noi proveremo ad accorciare il distacco, con tutte le nostre energie fìsiche e mentali - prosegue Marocchi -, perciò proveremo a mettere paura a questo Diavolo. Non possiamo mollare un'avventura a metà strada! I margini di tempo per un recupero ci sono. Ma, ripeto, ora è questione di convincerci su ciò che vogliamo. Altrimenti è finita davvero». Marocchi è un jolly, ed è arretrato per necessità terzino di fascia. Una strada verso il futuro per un giocatore che ha avuto un brillante inizio di campionato e il cui rendimento ha poi subito una flessione? «Gioco al posto dell'indisponibile De Agostini, il ruolo è suo ma lo ricopro volentieri, voglio dimostrare di essere un polivalente». Anche Reuter e Kohler credono nel miracolo. I due tedeschi si rifanno alla storia recente degli scontri con il calcio olandese: «Anche quelli del Milan non ci fanno paura - dicono i bianconeri -. In tutti gli appuntamenti importanti contro di loro abbiamo sempre vinto. Cercheremo di ripeterci a San Siro». Angelo Caroli Marocchi (foto grande) dà ragione a Trapattoni (foto piccola): «Ci manca la determinazione in trasferta. La differenza con il Milan è tutta qui Però nulla è perduto»

Luoghi citati: Firenze, Tunisi