Il chip sull'agenda Iri

Il chip sull'agenda Iri Il chip sull'agenda Iri La Stet ha pronto un maxi-prestito ROMA. L'informatica europea diventa un argomento caldo sull'agenda dell'Iri. Oggi il consiglio di amministrazione dell'Istituto esaminerà una nota informativa presentata dal presidente Franco Nobili sulla ricapitalizzazione della joint venture Sgs-Thomson (45% Iri e Finmeccanica, 45% Thomson Csf). La scorsa settimana il primo ministro francese Edith Cresson e l'amministratore delegato della Thomson Csf, Alain Gomez, hanno chiesto al governo italiano di contribuire alla ricapitalizzazione del gruppo italo-francese, che ha bisogno di 1200 miliardi di lire in cinque anni, la metà di questa cifra subito. Oggi l'Iri si esprimerà ufficialmente, anche alla luce del possibile ingresso dell'americana Hewlett-Packard nel capitale della joint-venture, ma ieri da via Veneto un orientamento sembra essere già emerso. «Prudenza» è il termine che ricorre più frequentemente nelle dichiarazioni ufficiose. L'Iri, si dice in sostanza, deciderà secondo criteri aziendali, cioè indipendentemente dalla politica di buon vicinato con la Francia, e basandosi quindi esclusivamente su criteri economici e strategici. Nei prossimi, giorni si riunirà il comitato italo-francese che dovrà decidere su SgsThomson. Ne fanno parte, per l'Italia, il diplomatico del presidente del Consiglio, Umberto Vattani, Mario Bova, (consigliere diplomatico presso il ministero dell'Università e della ricerca scientifica), Franco Simeoni, (direttore per la pianificazione dell'Iri) e Bruno Steve, direttore genera¬ le Finmeccanica. Nel gruppo dovrebbero entrare, in un secondo tempo, altri esperti. La delegazione francese, sarà invece guidata dal consigliere diplomatico della Cresson, Abel Farnoux, dal consigliere della presidenza del consiglio, De Beauregard, del direttore generale del ministero dell'Industria, Lombard e del direttore generale della Thomson Starck. A Piazza Affari, intanto, anche se da Roma non arriva alcuna conferma, circola insistente una voce: la Stet, caposettore dell'Iri per le telecomunicazioni, starebbe per varare un prestito obbligazionario con warrant destinato all'acquisto di azioni Sip. I fondi raccolti in questo modo servirebbero per gli investimenti Sip (50 mila miliardi in quattro anni). [r. e. s.]

Luoghi citati: Francia, Italia, Roma