«Per risparmiare sacrificano i passeggeri»
«Per risparmiare sacrificano i passeggeri» «Per risparmiare sacrificano i passeggeri» Pioggia di accuse sulle Fs, Necci si difende: «Errore umano» ROMA DALLA REDAZIONE Linee a binario unico su due terzi della rete, sistemi di sicurezza inadeguati, radiotelefoni inesistenti, personale stressato perché utilizzato troppo e male. Il giorno dopo lo scontro del Roma-Velletri che ha causato 6 morti e 140 feriti, le accuse alle Ferrovie dello Stato piovono da tutte le parti come un diluvio. Dai sindacati confederali agli autonomi, dal Movimento Federativo democratico all'Assoutenti, dalla Lega ambiente ai verdi, al pds, è un coro di denunce contro l'ultimo incidente, primo del nuovo anno dopo i cinque del 1991 : il disastro era prevedibile, la tragedia annunciata dallo stato di abbandono in cui sono lasciate le linee locali, considerate improduttivi «rami secchi», l'intreccio tra errore umano e arretratezza tecnologica che è stato fatale al convoglio dei Castelli non è frutto del caso ma la conseguenza colpevole e perversa di ben altre trascuratezze. I poveri pendolari, nella ristrutturazione «privatistica» dell'ente ferrovie non sono altro che «carne da macello». «Non riusciamo a comprendere come nell'epoca dei computer ci siano ancora manovre ferroviarie affidate all'uomo», chiede candidamente il presidente della Camera Nilde lotti, in un messaggio inviato al ministro dei Trasporti Bernini. E Giovanni Spadolini scrive una lettera di cordoglio al ministro degli Interni Scotti in cui manifesta «dolore e sgomento» per la tragedia di Ciampino. Tutti addosso alle Fs, in un modo o nell'altro. E in ordine sparso. Confederali, Cobas e Autonomi avevano indetto scioperi nazionali in giorni diversi e solo in serata, dopo un incontro con i vertici delle Fs, hanno trovato un accordo. I treni si fermeranno oggi dalle 12 alle 13 ma un'altra ora di sciopero non ancora decisa sarà destinata a una fondazione a vantaggio dei familiari delle vittime, la cui istituzione è stata decisa insieme all'ente Fs. Solo a Roma lo sciopero sarà dalle 9 alle 18, con un'ora di ritardo ad ogni partenza. Ma alle Ferrovie rintuzzano le accuse e difendono i piani di ammodernamento del neo am¬ ministratore straordinario delle Fs Lorenzo Necci. «Non è vero sostiene il direttore dell'Esercizio Silvio Rizzuti - che il sistema ferroviario Italiano non sia più tra i più sicuri d'Europa». Giovanni Moro, segretario del movimento federativo, è tra quelli che parlano di tragedia annunciata. Denuncia che «due terzi delle ferrovie sono a binario unico» e che «il fatto che la maggior parte delle linee ad uso dei pendolari siano considerate «rami secchi» e eliminate, «è il segno preoccupante di una cultura economicista esasperata, che subordina il criterio dei costi e ricavi alla sicurezza dei cittadini». I verdi Tamino e Ronchi parlano di «stato fatiscente dei convogli, condizioni igienico-sanitarie precarie, stazioni incustodite, segnaletica centralizzata soggetta spesso a guasti, mancanza di controlli, ritardi cronici e disservizi» come di mali normali che affliggono le linee locali. II dirigente dei Cobas Ezio Gallori accusa: «Licenziano migliaia di ferrovieri, non investono in tecnologie ed ecco i risul¬ tati. Non solo. Su quelle linee fino a ieri c'era il controllo incrociato da parte dei capotreni che dovevano confermare per iscritto il «via libera» dei capistazione. Ma è stato abolito. «E' stato un errore umano» è la linea di difesa delle Fs. «Ma se su ogni treno in Italia ci sono due macchinisti mentre in Europa ne viaggia uno solo! - sbotta il direttore dell'Esercizio delle Fs, Rizzotti -. A Ciampino poi sono persino aumentati i capistazione da 11 a 12. Quanto ai controlli incrociati, un tempo ci si passava il bastone e non è detto che la carta a volte non aumenti la confusione. La vera soluzione del problema sicurezza sono i piani di automazione che stanno per essere predisposti su 45 linee. Segnali che corrono lungo il binario impediscono al secondo convoglio di entrare se il primo non ne è uscito. E comunque - precisa Rizzotti- sul 30 per cento di doppi binari passa in realtà l'80 per cento del traffico». Alla fine dell'incontro coi sindacati tuttavia, il controllo incrociato sulle linee locali è stato ripristinato. Le Fs si attiveranno inoltre per accelerare gli investimenti sulla sicurezza, che ammontano a 4300 miliardi. Il controllo centralizzato di cui parlava Rizzotti sarà completato entro il dicembre 1993. A sinistra Nilde lotti e il commissario straordinario delle Ferrovie Lorenzo Necci
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