Papandreu, zero in sesso

Papandreu, zero in sesso GRECIA «Per l'ex premier il mondo è un grande seno da mungere» Papandreu, zero in sesso Un libro della ex moglie psichiatra ATENE NOSTRO SERVIZIO «Io l'ho sopportato due anni più del popolo greco». Con questa frase, Cristina Rassià, psichiatra greco-americana, che attualmente esercita la professione a Denver, nel Colorado, presenta la sue credenziali di autride di un libro edito già alcuni anni fa negli Stati Uniti, ma che soltanto ora vede la luce in Grecia. Il titolo è inequivocabile, «Dieci anni moglie di Andreas Papandreu», mentre il contenuto narra per centinaia di pagine le vicende intime del leader socialista, premier per due legislature. L'effetto è esplosivo, perché la pubblicazione segue di dieci giorni l'avventuroso proscioglimento di Papandreu dall'accusa di corruzione nel caso della Banca di Creta ed al tempo stesso lo riallaccia indirettamente alle iniziative del bancarottiere Koskotas. Infatti, nell'autunno del 1988, quando lo scandalo provocato dal suo fallimento era in pieno sviluppo, l'ex banchiere si era affrettato ad acquistare i di¬ ritti del libro della signora Rassià, allora appena comparso nelle librerie americane, non si sa se per adoperarlo come arma di ricatto nei confronti dell'allora capo del governo, oppure per sollecitarne ulteriore protezione in cambio della sua stessa premura. Fatto sta che il volume, ora tradotto in greco, è un florilegio di osservazioni imbarazzanti per il carattere non solo di Papandreu, ma anche di suo padre Giorgio, uomo politico dalla vita tumultuosa che nel dopoguerra, per ben due volte, nel 1944 e nel 1963, fu primo ministro. Cristina Rassià dice di essersi avvalsa dell'esperienza dei suoi «trent'anni di esercizio in psichiatria» nel tracciare il profilo dell'uomo al quale rimase sposata per dieci anni fra gli Anni Quaranta e Cinquanta. Andreas e Cristina si conobbero infatti negli Stati Uniti dove l'attuale capo del Pasok era espatriato nel 1939 grazie all'intercessione del padre, dopo essere stato scoperto dalla dittatura di Metaxas quale affiliato ad un gruppuscolo trozkysta greco. Cristina racconta che il giovane Papandreu ottenne allora la libertà rivelando alla polizia i nomi di alcuni suoi compagni. Era un egotista, un egocentrico il quale per soddisfare i suoi aneliti di popolarità e di potere era capace di dire ad ogni persona o ad ogni gruppo di persone soltanto ciò che essi volevano sentirsi dire. «Quando sposai Andreas mi accorsi che mi trovavo con un bambino annidato nel corpo di un uomo», dice la Rassià, affermando che dei tre stadi di sviluppo dell'individuo teorizzati da Freud, il suo ex marito era rimasto al primo, cioè a quello orale. «Considera il mondo come un'enorme mammella il cui unico fine è quello di soddisfare i suoi bisogni», conclude. Anche nel campo sessuale Papandreu sarebbe un disastro. «Non mi ha portata all'orgasmo. Era pieno di complessi e di insicurezze, ossessionato dalla fama del padre, considerato a suo tempo irresistibile per le donne». Minas Minassian

Luoghi citati: Atene, Colorado, Denver, Grecia, Stati Uniti