DUE SILURI CONTRO IL PRESIDENTE di Roberto Martinelli

DUE SILURI CONTRO IL PRESIDENTE DUE SILURI CONTRO IL PRESIDENTE L y ombra di Aldo Moro e i misteri di Gladio tornano a addensarsi sul palazzo del Quirinale alla vigilia dello scioglimento delle Camere e nel pieno di una campagna elettorale cominciata prima del tempo e già intossicata da un clima di forti inquietudini. Due documenti fatti filtrare dalla Commissione stragi sembrano tagliati su misura per rompere la tregua e chiamare di nuovo in causa Francesco Cossiga per le sue passate funzioni di ministro dell'Interno all'epoca del delitto Moro e di notaio della struttura segreta «Stay behind». La prima è una lettera dell'attuale responsabile del Viminale, Vincenzo Scotti, che in risposta alla Commissione, comunica che non ci sono più gli atti che Cossiga chiese in visione alla Procura di Roma durante i giorni del sequestro. E' bastato per creare un giallo in piena regola e porre una serie di interrogativi sulla presunta scomparsa dei ^documenti. Dal Quirinale è arrivato come risposta un seccato «no comment». A cui, sottovoce, si aggiunge: gli atti vennero richiesti e consegnati, ma in copia. Cossiga li ricevette come ministro e li consegnò al capo della polizia per centralizzare le indagini. Gli originali, si fa sapere dal Quirinale, rimasero nelle mani del magistrato, come è ovvio che fosse e come la legge prevedeva. Il secondo documento è la conclusione della relazione del presidente Libero Gualtieri su Gladio. Vi si leggono parole durissime: «Nessuna giustificazione... accrescimento della sua pericolosità e illegittimità col passare degli anni... è stata certamente una componente della strategia della tensione... è tempo che si puniscano i re¬ Roberto Martinelli CONTINUA A PAG 3 SESTA COLONNA

Persone citate: Aldo Moro, Cossiga, Francesco Cossiga, Libero Gualtieri, Vincenzo Scotti