Arrivano gli Addams, non si salvi chi può

Arrivano gli Addams, non si salvi chi può In attesa del kolossal, esce in Italia un'antologia di vignette storiche sulla famiglia nera di Morticia Arrivano gli Addams, non si salvi chi può // mondo capovolto: «Sei infelice, cara?». «Oh sì, completamente!» II IANCO Natale. Un gruppo di coristi intona canti celestiali. Poveri ignari. Dall'alto della casa, Morticia e i suoi parenti stanno per versar sulle loro pie teste un calderone di olio bollente. E' la scena iniziale del kolossal La famiglia Addams, il film di Barry Sonnenfeld che sta per arrivare in Italia. Ma è anche la vignetta che Chas Addams «rovesciò» dalla sua matita il 21 dicembre '46. Come antipasto al film, Longanesi propone un'antologia di immagini in bianconero, uscite sul New Yorker tra il '33 e il '56. Titolo: La famiglia Addams e dintorni. La famiglia Addams, concentrato di sadismo, orrore, fairplay cimiteriale, affascina gli americani da quasi 60 anni. Li inventò Chas Addams (unico disegnatore che ha offerto anche il cognome ai suoi personaggi) per le colonne del New Yorker nel febbraio del '33 (quando l'Europa hitleriana era più macabra di casa Addams). «Chas» era nato nel 1913 a Westfield nel New Jersey, in quella provincia son¬ nacchiosa che ha sempre occultato streghe e fantasmi. Quando era piccolo, si divertiva a «ammazzare il tempo» nei cimiteri, soffriva di claustrofobia, amava il Conan Doyle gotico, e gli aspetti sinistri della realtà. Da grande, aveva un tavolo da imbalsamatore, una collezione di balestre antiche (che oliava in continuazione) e una di automobili d'epoca. Si era sposato tre volte, e detestava i bambini, ter; rorizzato dai piccoli mostri che metteva al mondo nelle strips. Rispetto alle famiglie Disney, o alle tante altre famiglie a fumetti allegre, festanti, ottimistiche, gli Addams si divertono a mettere a nudo il macabro del quotidiano. La pallida Morticia, vestita sempre di nero, prepara un albero dì Natale con scheletrirli, impiccati, mostriciattoli al posto delle palline. E' occupatissima nei venerdì 13. Mentre esce con l'amato Gomez consiglia alla governante di mettere i bambini a letto e «di tenersi sempre rasente ai muri». Diversamente dalle tante mogli rompiscatole (a fumetti) è tenerissima con il suo amore. Quando lui, davanti al caminetto spento, in una camera ragnatelosa chiede «Sei infelice, cara?», lei risponde miciosa «Oh, sì, sì, completamente!». Nella «lugubre» famiglia Addams ci sono anche due bambini. Pugsley e Wednesday. Giocano a avvelenarsi, costruiscono tombe di sabbia sulla sabbia, ghigliottinano bambole. Un po' blasfemi? Niente affatto. Credono persino in Babbo Natale: la notte della vigilia attizzano il fuoco nel caminetto, da dove, presumibilmente, dovrebbe scendere il portatore di doni (vignetta per il Natale '52). Nel tristo albero genealogico della famiglia c'è solo una pecora nera, lo zio Zander. Lo presenta Morticia (nel '48): in mezzo ai quadri degli antenati, facce da patibolo e da oltretomba, lui spicca con occhialini da intellettuale serio, in una impeccabile redingote. Il resto della antologia Longanesi ci regala storie di ordinaria follia, con e senza Addams. C'è anche una piccola chicca: il 6 agosto 1938 Lurch, il maggiordomo, ha la barba. Chas Addams ha disegnato oltre 1300 storie Addams. Fu costretto a sospenderle per qualche tempo nel '64, quando Wallace Shawn, direttore del Afeiv Yorker, non li volle più. Erano troppo popolari. Persino la tv, la Abc, li aveva scelti per un serial tv. Dopo una morte apparente, resuscitarono. Aiutati dalla tv, dai cartoon (Hanna & Barbera), dall'amore americano per il goti¬ co quotidiano, prepararono la strada ai mostri moderni. Se si facesse un esame del sangue a Sam Raimi (regista della Casa) o ai Simpson nucleari, a David Lynch (forse non è un caso che Lurch, nel film, sia Carel Struyken, il gigante di Twin Peaks), probabilmente si troverebbero tracce degli intrugli che nonna Addams cucinava consultando manuali di anatomia. Nonostante piccoli infortuni, Chas Addams si divertì con la sua famiglia senza tempo, fino alla fine. Morì nell'88. Come in una strip: si schiantò su una Audi 4000 della sua collezione, che aveva sempre lucidato e trattato con grande amore. Bruno VentavoH Una delle vignette uscite sul «New Yorker» fra 1933 e 1956, raccolte ora da Longanesi. Le ideava Chas Addams, disegnatore attratto da tutti gli aspetti sinistri della vita quotidiana

Luoghi citati: Europa, Italia, New Jersey