Alla Marina le fregate di Saddam

Alla Marina le fregate di Saddam Le ha «comprate» il governo, ma per i militari le navi sono già troppo vecchie Alla Marina le fregate di Saddam Costruite dalla Fincantieri e bloccate dall'embargo ROMA. Non si sa ancora se e quando prenderanno il mare, ma alla fine almeno una parte delle navi costruite dalla Fincantieri e destinate a Saddam Hussein ha trovato un proprietario: le quattro fregate (che insieme a sei corvette e ad una nave appoggio facevano parte della commessa irachena), ancora alla fonda nei porti italiani, andranno - in base ad un decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri - alla Marina militare italiana. Più che di una nuova dotazione per le nostre forze armate, si tratta di un salvataggio per i conti dell'Iri, che in seguito all'embargo nei confronti dell'Iraq deciso ai tempi della guerra con l'Iran e poi confermato in seguito alla crisi del Golfo, ha perso, oltre ai soldi della commessa, quasi mezzo miliardo di lire al giorno, 100 milioni per la manutenzione e 400 di oneri passivi. Il decreto del governo attiverà i fondi accantonati dalla legge finanziaria di quest'anno per complessivi 450 miliardi, che consentiranno, attraverso l'accensione di mutui agevolati, di coprire la spesa alla quale ammonta il valore delle navi, a suo tempo stimato attorno ai 1200 miliardi. Negli ambienti della Fincantieri non si nasconde una certa soddisfazione per la decisione del governo, che risolve, almeno in parte, una vicenda che si trascinava da oltre dieci anni. Fonti della società sottolineano che il provvedimento del Consiglio dei ministri consentirà alla fincantieri di proseguire nella sua operazione di risanamento del bilancio. Circa la metà della perdita del bilancio degli ultimi anni, 254 miliardi nell'89 e 287 nel '90, viene infatti attribuita agli oneri dell'embargo all'Iraq. Le stesse fonti informano che per quattro delle sei corvette ancora bloccate la Fincantieri ha deciso di rivogersi per la vendita al mercato internazionale. Gli ambienti della marina militare, tuttavia, non sembrano altrettanto soddisfatti dell'acquisto. Le navi sarebbero troppo «vecchie» e necessiterebbero comunque di un riequipaggiamento. Le quattro fregate facevano parte di una commessa di 11 na¬ vi del valore complessivo pari a 2 mila 600 milioni di dollari dell'epoca (circa tremila miliardi di lire). Le navi (5 corvette, 4 fregate e una nave logistica) erano già pronte dall'86, ma non fu possibile consegnarle all'Iraq per la mancanza di uno dei 4 nulla-osta previsti dalla legge per le esportazioni di carattere militare. Successivamente furono consegnate all'Iraq la nave logistica e una corvetta, ma lo scoppio della guerra del Golfo determinò la sospensione della procedura, con la corvetta - ancorché formalmente consegnata - bloccata nel porto della Spezia e la nave logistica bloccata nel porto di Alessandria d'Egitto. Intanto per un ritardo nella concessione dei visti d'ingresso in Italia agli avvocati iracheni è slittata al 30 marzo l'udienza, al tribunale civile di Genova, nella quale si doveva discutere sul blocco del pagamento della fidejussione da parte di quattro banche italiane (Comit, Credit, Bnl e Banco Roma) all'Iraq per la vicenda delle navi costruite dalla Fincantieri. [p. q.] Navi destinate all'Iraq sorvegliate nel porto della Spezia durante la guerra del Golfo

Persone citate: Saddam Costruite, Saddam Hussein