Tradito da un certificato

Tradito da un certificato Rapinatore bloccato in Procura dal capitano dei carabinieri Tradito da un certificato Era con il padre, l'ufficiale lo ha riconosciuto E' accusato di scippo e lesioni a un passante La giustizia lo inseguiva dallo scorso giugno: un mandato di cattura firmato dal sostituto procuratore Bascheri per lo scippo ai danni di un'anziana, aggravato dalle lesioni a un passante e dal porto abusivo di un coltello. L'inseguimento s'è concluso in un luogo insperato, nell'atrio della Procura della Repubblica di via Tasso 1, il palazzo-simbolo della giustizia torinese: Carlo Tarullo, 24 anni, via Bovetti 16, tossicodipendente, pregiudicato per rapina, sequestro di persona e porto d'arma, è stato visto e riconosciuto da Fabrizio Polvani, capitano del Nucleo Operativo dei carabinieri. Immediato l'arresto e il trasferimento in carcere. Erano le 11, venerdì. Di fronte al portone della Procura della Repubblica s'è fermata la gazzella dei carabinieri che portava il capitano del Nucleo Operativo negli uffici della magistratura. Polvani ha preso dalla sua valigetta le carte di un'inchiesta in corso, è uscito dall'auto e a passo svelto, sotto la pioggia fine, s'è infilato nel palazzo di via Tasso. Nell'atrio, è stato salutato dai due piantoni: «Comandi, signor capitano», e quando ha alzato la testa per rispondere ai saluti si è visto davanti quel ragazzo alto e magro, l'aria smunta, i capelli crespi. Con lui, il padre. Polvani ha avuto un sussulto: dove aveva già visto quel ragazzo? Davanti all'ascensore che avrebbe dovuto portarlo al quarto piano, il capitano è tornato mentalmente indietro nel tempo. Un appuntato di una piccola stazione di campagna? Ma no. Un giovane militare andato in congedo? Forse, però... Un uditore? Chissà. Quando si sono spalancate le porte dell'ascensore, Polvani ha avuto un lampo. Quello era un rapinatore a cui i carabinieri davano la caccia da tempo. Accusato di aver aggredito a giugno una donna anziana, M.M.O., e di aver ferito col coltello il passante che gli si era avventato contro, Mario Musso, poi ricoverato in ospedale con ferite giudicate guaribili in 60 giorni. Polvani ha lasciato che l'ascensore salisse senza di lui e, fingendo di aver dimenticato delle carte in auto, è tornato verso il portone. Quando è stato vicino a Tarullo lo ha fermato e identificato. Poi: «Che cosa fai qui?». Risposta: «Volevo un certificato». Possibile? Sembra incredibile, ma è andata proprio così. Sono scattate le manette. E la gazzella dei carabinieri è ripartita a tutta velocità, destinazione il carcere delle Vallette.

Persone citate: Bascheri, Carlo Tarullo, Fabrizio Polvani, Mario Musso, Polvani, Tarullo