Tomba sicuro: «Accola è cotto»

Tomba sicuro: «Accola è cotto» Mentre nella libera vince ancora lo svizzero Heinzer e deludono gli azzurri Tomba sicuro: «Accola è cotto» «Peccato, questa situazione ora favorisce Girardelli» Ghedina e Sbardellotto ho, Colturi (19°) il migliore WENGEN DAL NOSTRO INVIATO Franz Heinzer ha stracciato tutti e gli azzurri hanno fatto pena. Accola non ha preso neppure un punto e Tomba sta affilando gli sci per lo slalom di oggi, più felice speriamo dopo questa libera che ha segnato il ritorno sulla scena di Coppa di Marc Girardelli, nono all'arrivo, 37 punti, e in pole position insieme a Guenther Mader per la combinata che stavolta sembra piuttosto lontana dalle mire rapaci di Pauli Accola. Il quale, fra l'altro, ha rischiato di saltare l'ultima porta e si è salvato per un niente piantando le lamine nella neve e quasi fermandosi in cima allo schuss finale. «Quello mi sembra che abbia una faccia strana» ha detto Schmalzl con Un sorriso, riferendosi allo svizzero, una specie di battuta, forse voleva far capire che tutti questi impegni stanno cominciando a pesare sulla psicologia del ragazzo di Davos. Anche Tomba, che ha parlato ai giornalisti in pantaloncini da bagno e pelose pantafole fru-fru, ha avanzato l'ipotesi, meglio la speranza, che Accola sia un po' cotto. «Peccato che tutto questo finisca per favorire Girardelli» ha aggiunto Alberto fra un commento alla libera, osservata dal vivo sui due salti, e un giudizio sulla pista di slalom, la più ripida del circuito, ha detto, un muro terribile. La discesa di Heinzer, lo slalom di oggi, la combinata, l'ultima della stagione, i programmi preolimpici, tutto si è mischiato ieri nel sole caldo di Wengen, dove la squadra azzurra si è come squagliata aumentando incertezze e problemi. Solo tre concorrenti non hanno concluso la gara, particolare in sé molto confortante date le difficoltà della pista, e due di loro sono stati italiani. Kristian Ghedina, che nelle prove aveva ottenuto il miglior tempo, è caduto dopo 24 secondi, scivolando sullo sci esterno e finendo lungo nella neve nel tratto meno tecnico: «Volevo spaccare tutto e invece mi sono spaccato solo un dito» ha detto Kristian massaggiandosi il pollice dolorante della mano destra. Sembrava un po' suonato, confuso, era convinto di aver usato nelle prove uno sci più corto e invece non era vero. Danilo Sbardellotto, al contrario, è volato dritto dopo il primo intertempo finendo con gli sci infilati nella rete. Neppure un graffio, per fortuna, e gli organizzatori di Wengen, colpiti l'anno scorso dalla morte di Gernot Reinstadler, hanno potuto consegnare alla storia una delle libere meno cruente degli ultimi anni, a dimostrazione che sovente bastano buona volontà e soldi per meritare i regali della sorte. Il primo degli italiani, tanto per continuare a battere il tasto dolente, è stato Franco Colturi, diciannovesimo. Nel clan italiano, ieri, abbiamo raccolto solo metaforici pianti, compreso quello di Sergio Bergamelh' che ha accusato nei giorni scorsi una contrattura alla coscia e non è sicuro di essere in pista nello slalom di oggi. In trionfo, invece, è finita la giornata di Franz Heinzer, che ha vinto la sua terza libera consecutiva scendendo in maniera perfetta e rifilando più di un secondo e mezzo al tedesco Wasmeier. Al traguardo, con moglie e pargolo, c'era Pirmin Zurbriggen. Anche lui si è spellato le mani per applaudirlo. Carlo Coscia Lo svizzero Heinzer (a fianco) ha colto ieri la sua terza vittoria consecutiva in libera