Kasparov, un'occhiata al computer e scacco matto di Emanuele Novazio
Kasparov, un'occhiata al computer e scacco matto Amburgo, un ex giornalista ha ideato una banca dati con oltre 200 mila partite. Anche i campioni non possono più farne a meno Kasparov, un'occhiata al computer e scacco matto Einventore: «Ma ho dovuto velocizzare il programma per stare dietro a Garry» AMBURGO DAL NOSTRO INVIATO Alla memoria del suo computer attingono, ogni giorno, dodicimila scacchisti in tutto il mondo. Diciassette dei venti maggiori Grandi Maestri sono clienti fissi. «Mi telefonano perfino di notte, perché devono risolvere un problema urgente prima di una sfida o devono avere informazioni precise sull'avversario», racconta Frederich Friedel, ex assistente di filosofia ed ex giornalista di Amburgo: nella sua «Chessbase», la banca dati che ha inventato sette anni fa con il fisico Mattheus Wùllenwubov, sùiio inejnori/.iute oltre 200 mila par¬ tite, comprese quelle dei professionisti più autorevoli e famosi, e ogni anno se ne aggiungono almeno ventimila. Un patrimonio di conoscenze, disperso altrimenti in centinaia di libri, che «può salvare la reputazione di un grande giocatore» e che, secondo il campione del mondo Garry Kasparov, «rappresenta la più importante innovazione dalla scoperta della stampa». E' stato proprio Kasparov. a riconoscere per primo il valore della banca dati scacchistica: aveva incontrato Friedel nell'85 e due anni fa, mentre era impegnato nel campionato del mondo conilo Kaipov, lo chiamò d'urgeva a Lione, pei consultare le più recenti partite del rivale. Ogni anno è suo ospite a Amburgo. Ma di Chessbase approfittano anche gli avversari di Kasparov: il ventiduenne indiano Anand, balzato al quinto posto nella classifica mondiale, a capodanno ha battuto per la seconda volta in poche settimane il campione del mondo, al torneo di Reggio Emilia, grazie ai «consigli» della banca dati di Friedel. «Senza il computer non si fa più nulla», conferma il campione tedesco Mathias Whals, e anche i più restii alle seduzioni dell'informatica, come il russo Viktor Korchnqj, concordano. Ma il più entusiasta è Kasparov: «Sema l'aiuto di Chessbase non avrebbe neppure partecipato al torneo di Baden Baden di due settimane fa», spiega Friedel. Anche perché l'impegno era severo: il campione del mondo ha giocato contemporaneamente contro quattro Grandi Maestri, ma li ha battuti con facilità nonostante avessero anche loro studiato l'avversario al computer. Il lóro allenatore, Klaus Darga, aveva chiesto tutte le principali partite di Kasparov, comprese le sue quaranta sconfitte: per motivarli, per far perdere alla squadra la paura. Non è servito a nulla: a trarre il maggior vantaggio da Chessbase ancora una volta è stato il campione del mondo, spiega Friedel, perché senza il computer i suoi avversari meno noti avrebbero potuto approfittare, forse, di qualche mossa a sorpresa. Friedel ricorda bene quelle ore. Prima dell'incontro è rimasto chiuso due giorni in un albergo con Kasparov: «Stava sempre davanti al computer, scalzo, a studiare le mosse dei rivali, i loro tic, le abitudini che potevano tradirli più tardi, nel gioco. Ma era nervoso, aveva mal di testa, diceva "sono terrorizzato, e adesso cosa facciamo, ma di chi è stata questa idea?"». Parlava sul serio, ma Friedel ha dovuto cambiare alla svelta programmi e dischetti perché la macchina non era abbastanza svelta per lui: «Solo modificandoli, il computer è riuscito à raggiungere l'incredibile velocità di Garry, che è capace di memorizzare fino a 120 partite l'ora». Gli basta una frazione di secondo: «Guarda anche otto diagrammi insieme, e poi subito altri otto e così via, a un ritmo straordinario. Sfiora un tasto e poi via subito di nuovo, guarda e memorizza. Ogni tanto borbotta, mor¬ mora qualcosa, poi si ferma e prende appunti». A Kasparov piace soprattutto il programma più recente, coi cui è possibile calcolare le frequenze di una mossa e l'indice d successo: «Prima, un'analisi co me questa poteva essere fatte soltanto con settimane di calco! complicatissimi, adesso bastane pochi secondi per avere il quadro preciso dell'avversario»! Chessbase gli servirà anche ne)-] la preparazione al campionato del mondo del '93 a Los Angeles, ma i suoi avversari faranno lo stesso: alla fine, «la sfida tornerei umana, soprattutto umana». Emanuele Novazio •
Luoghi citati: Amburgo, Lione, Los Angeles, Reggio Emilia
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