Un pezzo d'Africa di Foto Ansa

Un pezzo d'Africa emoziona Milano Grande festa nella notte dopo l'imponente corteo in centro contestato da leghe e msi Un pezzo d'Africa emoziona Milano In centomila alla manifestazione contro il razzismo Fianco a fianco300 associazioni, nessun incidente MILANO. Hanno sfilato in centomila, ieri pomeriggio, per le strade di Milano. Un grande pezzo d'Africa che ha commosso la città, mentre a Roma il Papa aveva parole affettuose nei confronti degli extracomunitari «vittime di atti irresponsabili». «Contro ogni razzismo», erano queste le parole del primo striscione inalberato da un lungo corteo che, partito alle 15 dai bastioni di porta Venezia, soltanto alle 17,15 si è interamente raccolto in piazza del Duomo. Qui si sono susseguiti gli interventi: Giovanni Bianchi e Giampiero Rasimelli, rispettivamente presidenti delle Acli e dell'Arci, Fausto Bertinotti della segreteria nazionale della Cgil, rappresentanti di associazioni di immigrati extracomunitari sparse in tutt'Italia, esponenti di gruppi europei quali Birgitte Erler responsabile del Movimento tedesco per la pace. Poi il grande raduno si è protratto fino a tarda sera con canti, musiche, balli dell'Africa nera e del Maghreb, dell'Asia e del Medio Oriente. Oltre 300 associazioni lo avevano organizzato, all'insegna del dovere di solidarietà fra etnie. Leghe e msi hanno contestato, accusando la manifestazione di essere a senso unico. La Lega lombarda ha definito strumentale l'iniziativa, l'msi ne ha indetta un'altra «per incontrare i milanesi che in periferia vivono in quartieri degradati per la presenza di cascine occupate da centinaia di extracomunitari». «Il rischio vero, oggi, è quello di un tacito consenso della gente alle bravate razziste», ha detto fra l'altro Bianchi, a proposito anche delle recenti aggressioni a Roma e Berlino. I «naziskin», ha continuato, «rappresentano un salto nella cultura razzista», e la prevenzione deve essere di tipo culturale e politico insieme. Culturale nel senso di «combattere il razzismo quotidiano della gente, che ha cause molteplici, al punto che anche le paure del mondo operaio possono trasformarsi in atteggiamenti razzisti». Politico in quanto, nel nostro Paese, «al di là della giusta sanatoria», il problema dell'accoglienza non è mai stato realmente tradotto in un piano, in un programma. E, ha aggiunto Rasimelli, «è tempo che l'msi si prenda le sue responsabilità. Noi non criminalizziamo i naziskin, bensì le forze che giustificano una cultura, e, soprattutto, atti di questo genere». Rivolgendosi poi «ai cittadini che votano Lega», ha proseguito ricordando «che problemi come quello dell'immigrazione non si risolvono chiudendo all'esterno il proprio quartiere». Intanto Craxi, da Roma, ha rilasciato una dichiarazione per affermare, tra l'altro, che «troppo ci siamo nutriti di contrapposizioni, troppo sono stati predicati l'odio e la violenza, troppi sentimenti di rivalità, di invidia, di pessimisno vengono quotidianamente sollecitati dai mass-media». Affinché la lotta contro il razzismo sia efficace, «occorre deprecare e combattere le ingiustizie del presente». Contemporanee al grande raduno, altre dichiarazioni di esponenti politici a vario titolo legati a Milano. Carlo Tognoli, ministro del Turismo e spettacolo dopo essere stato a lungo sindaco socialista della città, ha anticipato di essere favorevole a una revisione dell'articolo 6 dello statuto comunale, che esclude gli immigrati dal voto anche sui referendum consultivi. L'attuale sindaco Piero Borghini ha spiegato che, in merito, il suo atteggiaménto non è cambiato rispetto ad alcuni mesi fa, quando, in qualità di consigliere del pds votò contro l'approvazione di quella norma. Il vicesindaco de Giuseppe Zola ha confermato anche la propria disponibilità a modificare quella disposizione. Secondo recenti dati del Censis, non più del 20% degli extracomunitari è in regola con il permesso di soggiorno, e i 2 anni previsti dalla legge Martelli stanno per scadere. L'alternativa è fra ripiombare nella medesima miseria che li aveva spinti a emigrare oppure accettare di vivere clandestinamente con i miseri guadagni del lavoro nero. E ieri il corteo era punteggiato di striscioni contro il lavoro nero. Ornella Rota A sinistra un'immagine di piazza Duomo occupata dai manifestanti. Qui a fianco bianchi e neri insieme dietro a uno striscione per dire no al razzismo [FOTO ANSA]

Persone citate: Carlo Tognoli, Craxi, Erler, Fausto Bertinotti, Giampiero Rasimelli, Giovanni Bianchi, Giuseppe Zola, Ornella Rota, Piero Borghini, Rasimelli