«Cossiga potrebbe lasciare dopo il voto»

Brescia, la speranza è giunta istituzionale Brescia, la speranza è giunta istituzionale BRESCIA DAL NOSTRO INVIATO La speranza si chiama «giunta istituzionale di emergenza». De e psi presentano oggi una proposta ufficiale per la formazione di un governo guidato da Mauro Piemonte, indipendente eletto nelle liste della de. Una proposta emersa ieri a tarda sera mentre "ra ancora in corso il Consiglio comunale. Speranza. Novità. Oppure, domani a mezzanotte, il Consiglio si scioglie e a Brescia si tornerà a votare. Previsioni? Siccome tutti dicono di non voler offendere la città con una terza campagna elettorale in meno di 2 anni, % probabile che vada proprio così: i bresciani, al momento, rischiano nuove elezioni. Eppure, anche nel Consiglio comunale di ieri, è stato tutto un coro di no. Era andata allo stesso modo anche il 19 settembre, quando la Brescia dei politici non era riuscita a votare un sindaco. Adesso è questione di ore. Sempre ieri, alle cinque del pomeriggio, è stata benedetta una telefonata anonima: «C'è una bomba che sta per scoppiare in Consiglio comunale». Finto panico. La Questura che manda gli agenti a perquisire, i politici che ne approfittano per riunirsi e trattare. «Il fantasma di nuove elezioni anticipate è sempre qui», dice il pri Sergio Savoldi quando riprende la seduta. Poi lo dirà pure il leghista Francesco Tabladini. Poi lo diranno tutti gli altri, e i bresciani che hanno la tv accesa su Telebrescia vedono lo spettacolo. Avranno visto anche quello strano pacchetto davanti ad ogni banco dei consiglieri. Carta luccicante, un bel fiocchetto azzurro. Cos'è? La carta igienica comprata da Francesco Lo Vecchio, professore di francese, 35 anni, che si definisce «Verde, indipendente e incazzato». E' un fantasma che non piace a nessuno, questo delle elezioni anticipate. E però gira, è sempre più incombente, tanto presente da far dire a Tabladini, quello della Lega: «Possibile che non riescano a capire, i signori dei partiti, che ci stanno regalando voti? Prego, fate pure, fatevi del male». Con una battuta aderisce anche Mario Abba, l'uomo del pds sempre più lontano da Achille Occhetto e sempre più vicino all'«Unità Riformista» dei milanesi Piero Borghini e Luigi Corba ni; «Se si torna a votare anch'io sarò costretto a dar la preferenza alla Lega». Una battuta, che rende l'idea. Ora la speranza è riposta in questa giunta cosiddetta «istituzionale d'emergenza» guidata dal professor Piemonte. Gran signore il professor Piemonte. Oggi pomeriggio alle cinque riaprirà i lavori del Consiglio comunale. Chissà se i partiti troveranno l'accordo. La proposta dc-psi riguarda tutti, anche il pds. E chissà se Brescia avrà un sindaco e una giunta. Le probabilità non sono comunque molte: la de non vuol perdere il sindaco, il pds non vuole un sindaco né psi né de. Il psi, pur di evitare le elezioni, vorrebbe un sindaco pri. Intanto, anche oggi, il Consiglio andrà avanti secondo copione. In aula, sotto lo sguardo severo del professor Piemonte, si ascolteranno parole, proposte e pure insulti. Un Consiglio comunale, quello di oggi, forse inutile. E molto probabilmente verrà riconvocato per domani. Per eleggere sindaco e giunta, se va bene. O per far sapere che Brescia non riesce a darsi né sindaco né giunta. «Non ci rimane che la speranza», dice Piemonte. Giovanni Cerniti

Persone citate: Achille Occhetto, Francesco Lo Vecchio, Francesco Tabladini, Luigi Corba, Mario Abba, Mauro Piemonte, Piero Borghini, Sergio Savoldi, Tabladini

Luoghi citati: Brescia, Piemonte