Il segreto della riscossa? Meno spettacolo

Il segreto della riscossa? Meno spettacolo DOPO LA CRISI La lunga serie positiva e le offerte ricevute da Bayern e Giappone hanno ricaricato il tecnico Il segreto della riscossa? Meno spettacolo Boskov assicura: vinco la Coppa Campioni e resto alla Samp GENOVA. Saké o birra? Wurstel o sushi? Marchi o yen? Vujadin Boskov non ha che l'imbarazzo della scelta. Se sarà costretto a lasciare la Samp dopo sei anni, avrà nuove e interessanti chances per arricchire conto in banca e conoscenze enogastronomiche. Mentre Mantovani lo tiene in sospeso, a Boskov sono arrivate due allettanti offerte. Beckenbauer lo vuole a Monaco per ricostruire il Bayern dopo la più grave crisi della sua storia. E giorni fa, a sorpresa, un'offerta dall'estremo oriente: la Federcalcio giapponese lo ha contattato per affidargli la Nazionale. «E' vero - conferma Boskov inorgoglito - i giapponesi si sono messi in testa di ottenere i Mondiali 2002 e hanno un programma per arrivare a quella data nelle migliori condizioni. Ritengono fondamentale qualificarsi per Usa '94, e cercano un tecnico esperto per la Nazionale». Ma Vujadin fa capire che non ha nessuna intenzione di indossare il kimono. Dopo trent'anni di peregrinazioni su e giù per l'Europa, ha deciso di stabilirsi definitivamente in Italia. Ha comprato casa a Pieve Ligure, a due passi dal mare e non se la sente più di traslocare: «Questo è il posto ideale per trascorrere la vecchiaia». Poi, quasi a rispondere alle voci che danno Eriksson già seduto sulla sua panchina, aggiunge: «Ma non è detto che la prossima stagione mi infilerò le pantofole per seguire le partite, in tv. Con Mantovani c'è un patto d'onore: se vinco la Coppa Campioni otterrò la riconferma. Uno stimolo in più sia per me che per i ragazzi. Mi vogliono bene e sarebbero contenti se rimanessi». E il presidente, che ascolta a pochi passi di distanza, non batte ciglio. Il segreto della resurrezione dei campioni sta anche in questo rapporto di amorosi sensi tra tecnico e giocatori: «Ci siamo guardati in faccia ad inizio dicembre, ci siamo detti che non potevamo diventare la vergogna del calcio italiano. L'orgoglio e l'affetto che ci lega sono stati determinanti per la riscossa». Boskov glissa sulle scelte tattiche. In realtà la Samp è uscita dalla crisi quando ha rimesso in campo l'undici dell'anno scorso (con Ivano Bonetti al posto di Dossena). Le giubilazioni dei nuovi acquisti Alessandro Orlando e Silas sono state determinanti per ridare equilibrio a una formazione sbilanciata in avanti: «Non è vero - contesta Vujadin - anche con Orlando e Silas vincevamo alla grande. Nessuno ricorda più i 4-0 all'Inter e all'Ascoli e il 5-0 al Rosemborg in Coppa?». Sì, ma Vujadin fa finta di dimenticare i tre gol di Cagliari e le sconfitte casalinghe con Atalanta e Milan. Ora la Samp vince con un golletto striminzito, ma la sua porta è di nuovo inviolabile. Alla fine Boskov s'arrende: «E' vero, siamo tornati a una concezione più utilitaristica e meno spettacolare. Primo non prenderle, proprio come dite voi in Italia. Ma non è vero che abbiamo sbagliato campagna acquisti. Una forte panchina è fondamentale per raggiungere risultati importanti. Con Silas, Orlando, Invernizzi, Buso e Dario Bonetti mi sento in una botte di ferro. Non cambierei i miei pan¬ chinari con quelli del Milan». La rimonta non basta però per riaccendere speranze di scudetto: «Sarei pazzo se pensassi di rimontare 11 punti al Milan. Ma, fermo restando che il nostro primo obiettivo è l'Europa, abbiamo il dovere di risalire il più possibile in classifica. Obiettivo? Quarto posto. Milan e Juve sono irraggiungibili, l'Inter, se vince il recupero, pure. Ma possiamo superare le altre». E Boskov ha pronta una tabella: «L'anno scorso terminammo l'andata a quota 22, ora a 18. Lo scudetto arrivò perché facemmo molto meglio nel ritorno, 29 punti. Non ho la presunzione di ripetere quell'exploit, ma 25 punti li possiamo raggranellare. Superando quota 38 avremmo assicurato un posto in Uefa». E la Coppa Campioni? «Per me rappresenterebbe un successo doppio. La vincerei per la prima volta ed alzarla al cielo significherebbe un nuovo contratto». Renzo Carboncini Vujadin Boskov, in basso a sinistra, ha ottenuto da Paolo Mantovani (a lato) la promessa della conferma sulla panchina sampdoriana se vincerà la Coppa dei Campioni. Intanto vuol battere domani il Cagliari come regalo al presidente che festeggia la sua 300* partita in serie A: soltanto in due sono alla testa d'un club della massima serie da più tempo, Feriamo (676 presenze alla guida del Napoli) e Rozzi (415 con l'Ascoli),

Luoghi citati: Cagliari, Dossena, Europa, Giappone, Italia, Monaco, Pieve Ligure, Usa