Parte la lunga regata dei miliardari

Parte la lunga regata dei miliardari A San Diego le prime gare per designare lo sfidante della prestigiosa Coppa America Parte la lunga regata dei miliardari E il Moro di Gardini può farcela SAN DIEGO. La lunga serie di regate per la selezione dello sfidante ufficiale alla 28a Coppa America, prende il via oggi a Punta Lorna, in California. Il momento tanto atteso è arrivato: dopo due anni di prove in mare e di interminabili test gli equipaggi si potranno confrontare tra di loro. In Coppa America questa volta tutto è nuovo: le barche, il percorso, il campo di regata, e tutto è molto più veloce. I vecchi 12 Metri, lenti e impacciati, hanno lasciato il posto ai nuovi maxi, veloci e invelati. Come nelle precedenti edizioni, la regata che assegnerà la Coppa America sarà preceduta da una lunga serie di gare che dovranno decidere quali saranno le due barche che si contenderanno il trofeo. Da una parte quindi si affronteranno le barche sfidanti (Challenger), dall'altra quelle che difendono la coppa (defender). Il miglior defender e il miglior Challenger si sfideranno in maggio per la conquista della Coppa. La lotta tra gli sfidanti, che vede impegnati otto scafi, si preannuncia durissima. Tra i favoriti il Moro di Venezia di Raul Gardini, risultato della più avanzata tecnologia italiana e forte di un budget di 70 miliardi. Il sorteggio ha detto che il «Moro» correrà la prima regata oggi contro «Spirit of Australia» mentre domani si batterà con i neozelandesi. Dopo il riposo di lunedi, martedì 28 incontrerà i giapponesi, il 29 gli spagnoli e il 30 «Challenge Australia». Sabato 10 febbraio gli italiani sfideranno gli svedesi e domenica, nella regata conclusiva del primo Round Robin, la Francia. Il consorzio di Gardini è perfettamente organizzato ed ha alle spalle un cantiere all'avanguardia nel mondo per i manufatti in composito ed uno sponsor come Montedison, che controlla parte del mercato delle fibre di carbonio. Disporre di nuove chiglie, di alberi e timoni di ricambio sarà determinante con queste nuove barche, rigidissime e fragili. Per prevenire rotture, a bordo ogni giorno tutto viene controllato meticolosamente, ed ogni parte dell'attrezzatura (come sugli aerei) viene sostituita secondo uno schema prefissato, molto prima che rischi di cedere. Il Moro parte con tutte le carte in regola per passare il primo turno e accedere alle semifinali: a poppa, il timoniere Paul Cayard è affiancato dai due fratelli Chieffi, Tommaso nel ruolo di tattico ed Enrico di navigatore. 11 team è affiatato e superallenato, la nuova barca sicuramente buona; bisognerà però vederla contro New Zealand per valutarne la potenzialità. Gardini non sarà a bordo durante le prime regate ed è atteso a San Diego a metà della prossima settimana; il suo posto, il 17, sarà utilizzato dai tecnici del team, dal velaio al progettista. Paul Cayard, il timoniere del Moro, è considerato sicuramente più aggressivo di Rod Davis, l'uomo designato a condurre la barca neozelandese e che è alla sua 6a Coppa America; anche lui è di origine americana. New Zealand è ancora una volta un disegno di Bruce Farr; è il quarto scafo messo in acqua dal consorzio del finanziere Michael Fay ed ha avuto un varo speciale. La madrina è stata sorteggiata tra mogli e fidanzate dei 150 uomini del team; Rose Montgomery, la prescelta, ha infranto sulla prua dello scafo una bottiglia da 1/4 di gallone di birra. La carta vincente dei neozelandesi potrebbe essere rappresentata dal progetto: si parla di uno scafo rivoluzionario, con doppia chiglia. Fra i candidati alla vittoria anche Spirit of Australia, di Iain Murray, timoniere di Kookaburra nell'87. Anche questo scafo dovrebbe avere una chiglia segreta. Gli americani sono riusciti a non perdere la coppa per 132 anni, ma difenderla è diventato molto diffìcile da quando il regolamento non favorisce troppo le loro barche. Gli sfidanti, inoltre, sono sono molto più numerosi dei difensori. Se otto barche si disputano il ruolo di Challenger, sono solo due i gruppi candidati alla difesa. Da una parte Dennis Conner, il primo uomo a perdere e a riconquistare il trofeo, è alla sua settima America's Cup; è impegnato con il suo Stars & Stripes, 10 stesso con cui ha partecipato al Campionato del Mondo '91. L'impossibilità di trovare nuovi sponsor ha bloccato il suo programma. Conner è sicuramente 11 miglior timoniere al mondo di match racing ed in più è abilissimo nel condurre una sottile guerra psicologica contro l'avversario. Ha 48 anni ed un fisico elastico, nel senso che ingrassa e dimagrisce tranquillamente di 20 chili alla volta. Adesso rischia davvero di uscire di scena, ma non bisogna mai sottovalutarlo. A contendergli il diritto a difendere la Coppa è William Koch con il suo America 3, dove il 3 sta per «al cubo». Koch ha 52 anni, una laurea in filosofìa e una collezione di impressionisti francesi. Miliardario del Kansas, è molto noto negli Stati Uniti. Dall'81 all'83 si è battuto in tribunale contro il fratello Fred e il gemello David per il controllo delle Koch Industries (petrolio, chimica, miniere). Come liquidazione ha ottenuto un miliardo di dollari ma non demorde: adesso accusa i fratelli di rubare petrolio dalle riserve indiane. Per questa Coppa America Koch ha speso qualcosa come 50 milioni di dollari. Ha fatto costruire tre barche: Jayhawk, Defiant, e un'altra non ancora completata. Perla progettazione dei suoi scafi, sicuramente molto competitivi, Koch si è appoggiato a un team d'avanguardia che comprende docenti del Mit di Boston. Il sindacato America 3 è in gara con Jayhawk, portato da Koch, e Defiant, in mano a Melges. Ed è proprio Defiant ad aver dominato le prime regate per la scelta del defender. Ida Castigl ioni Dimension! Lunghezza f. t. 24,77 m Larghezza 5,50 m Immersione 4,00 m ; Altezza albero 32,50 m Lunghezza boma 9,90 m i Lunghezza tangone 10,67 m I Superficie randa 200,00 m> ; Superficie genoa 139,00 m:" Superficie spi 425,00 m* Dislocamento 20.415 kg , Dimension! Lunghezza f. t. 24,77 m Larghezza 5,50 m Immersione 4,00 m ; Altezza albero 32,50 m Lunghezza boma 9,90 m i Lunghezza tangone 10,67 m I Superficie randa 200,00 m> ; Superficie genoa 139,00 m:" Superficie spi 425,00 m* Dislocamento 20.415 kg , L'albero del Moro, alto 32 metri, raggiunge il tetto di un palazzo di 10 piani