Nolte: non sono razzisti di Massimo Gramellini

Nolte: non sono razzisti Nolte: non sono razzisti «Rappresentano il nuovo nazionalismo» ROMA. Il secolo che fugge è comunista; quello che incombe sarà l'epoca della socialdemocrazia o delle grandi invasioni. Un'alternativa non da poco: nel primo caso trionferà la pace, nel secondo una guerra inedita e terribile, senza altre ideologie che l'appetito. Bilanci e previsioni dello storico tedesco Ernst Nolte, protagonista a Roma di una conferenza dell'associazione per l'amicizia italo-germanica. Nolte è l'autore di «Nazionalsocialismo e bolscevismo», dove si afferma che i campi di concentramento sovietici hanno anticipato quelli di Hitler: quanto bastava perché allo storico berlinese venisse appiccicata l'etichetta di apologeta del nazismo. Ma ecco il Nolte-pensiero. RATTWMft «Quei ragazzi che in Germania hanno tagliato la lingua al polacco non sono razzisti. Facciamo troppa confusione su questa parola e così finiamo con il sopravvalutare fenomeni irrilevanti. Il vero razzismo è quello in cui la razza nordica si dichia¬ ra superiore alle altre e si propone di ridurle in schiavitù. Oggi non vedo questo. Vedo piuttosto il risorgere dei nazionalismi, come reazione inevitabile ma pericolosa al secolo comunista, dominato dall'idea di un universalismo astratto e altrettanto pericoloso. Bisogna ritrovare il giusto equilibrio: il nazionalismo deve arricchire l'universalismo ma senza negarlo, come invece fecero i nazisti». GERMANIA. «L'unificazione è stata uno schiaffo in faccia per gli intellettuali tedeschi di sinistra, che erano impreparati e non hanno saputo favorire la nascita di una coscienza nazionale. Non diversamente da loro si sono comportati i politici, paralizzati dal timore dilagante che la coscienza nazionale possa risorgere nelle forme del passato». Il SCCOIO ROSSO. «Il comunismo bolscevico è stato la forza più pregnante e singolare del XX Secolo, che dovrebbe prenderne il nome. I fascismi sorsero come imitazione ostile del comuni¬ smo, applicando ad ogni tesi marxista una contro-tesi: all'idea dell'internazionalismo, il pensiero razzista. E le democrazie occidentali hanno vinto perché hanno saputo trovare una risposta migliore del totalitarismo sovietico alle carenze di cui il comunismo era una risposta». Il SECOLO ROSA. «La terza via fra capitalismo e marxismo è in realtà una prima via: l'ennesima rielaborazione del sistema liberale, che se saprà affermarsi anche nel Terzo Mondo darà vita a una sorta di socialdemocrazia mondiale». IL SECOLO NERO. «Ma se il patriottismo che ancora lega milioni di afro-asiatici ai loro Paesi d'origine verrà surclassato dalla fame, allora nel prossimo secolo assisteremo a una invasione dell'Occidente. Un conflitto nuovo e tremendo, non più ispirato dalle ideologie ma dal desiderio di una vita migliore». Massimo Gramellini

Persone citate: Ernst Nolte, Hitler, Nolte, Secolo Rosa

Luoghi citati: Germania, Roma