Corbani, Occhetto addio di Francesco Cevasco

Corbani, Occhetto addio A Milano, dopo il caso Borghini, una nuova polemica divide la Quercia Corbani, Occhetto addio Dalle file del pds nasce Unità riformista MILANO. Lunedì AchiJJe Occhetto si prenderà un'alba picconata in testa. Questa" volta non sarà Francesco Cossiga a colpirlo. Ma Luigi, «Corby», Corbani, quarantaquattrenne leader dei miglioristi lombardi. Annuncerà la nascita di un nuovo movimento politico: «Unità riformista per la costituente liberalsocialista». Ha già le firme di pidiessini, socialisti, verdi, repubblicani, cattolici delle Acli, docenti universitari, dirigenti d'azienda, persino pensionati e operai. Attenzione: «movimento politico», non «culturale». Poche ore dopo la lettura del «Manifesto» degli ultramiglioristi lombardi, il numero due del pds, Massimo D'Alema, «processerà» Corbani davanti allo stato maggiore del partito lombardo. «Che ci provi, vedremo chi la spunterà», dice «Corby». Certo che lei, Corbani, ha una bella faccia tosta: manifesta stima per il «transfuga» Piero Borghini, ex pds, oggi sindaco di Milano con la benedizione di Bettino Craxi; critica Occhetto; crea un nuovo movimento politico che fa venire la pelle d'oca a D'Alema... 10 lavoro per una composizione unitaria della sinistra. Sembra di sentire Occhetto... Per carità! Nell'89, quando io proposi di cambiare nome e simbolo al pei volevano impiccarmi: nemico del popolo! traditore! Poi l'ha fatto Occhetto, 11 cambio. Peccato che l'abbia fatto male. Ultimi esempi del suo muoversi maldestro sono l'atteggiamento del pds durante la crisi al Comune di Milano e i papocchi di Brescia. Però Occhetto ha avuto il coraggio... Che coraggio! Di perdere milioni di elettori e migliaia di iscritti. A questo punto mi pare evidente che lei se ne andrà dal pds. Nemmeno per idea. Io resto. Ma mi tengo il diritto di critica- re un gruppo dirigente inadeguato. La cacceranno. Che ci provino. Il pds dice che è colpa di Craxi se l'unità delle sinistre è una chimera. Io dico che tante responsabilità, in questo senso, ce l'ha anche e, soprattutto, il pds. Si spieghi. E' come in un matrimonio: prima ci si sposa poi si decide che mobili comprare. Il pds, invece, vuole sposarsi - tra l'altro non si capisce bene con chi: oggi uno, domani un altro - sapendo già di che colore saranno le piastrelle del gabinetto. Io dico: su queste cose ci si mette d'accordo dopo, non prima. Intanto arriva D'Alema a processarla. Io dico che un po' d'autocritica dovrebbero farla pure lui e la classe dirigente del pds. Basta vedere come si sono comportati a Milano. Chiusi, arroccati, incapaci di dialogare con la città mentre tutte le forze sociali chiedevano a Borghini di far uscire la capitale morale dall'impasse in cui l'avevano fatta cadere le beghe tra i partiti. Ma come si concilia la sua solidarietà con il neosindaco di Milano Borghini, dimissionario dal pds, con la sua permanenza nel pds? Comprendo Borghini. Lo giustifico e mi spiace della sua rottura col pds. In teorìa lei fa riferimento a un leader nazionale, Giorgio Napolitano, capo dei miglioristi. Che ne pensa lui di questa situazione? Ho parlato con Napolitano qualche mese fa: ci sono alcune diversità d'opinione. Sulla necessità di non rompere con Occhetto proprio adesso che si preparano le liste elettorali? C'è sempre da fare qualche conto di opportunità politica... Ma c'è qualcuno in Italia che s'interessa al suo neomovimento riformista? Se è per quello ho ricevuto decine di telefonate: Toscana e Sicilia comprese. Gente del pds, ma anche socialisti, repubblicani, verdi e pure cattolici. Volete fondare un nuovo partito? No. Lavoriamo per evitare la frammentazione a sinistra. Certo che mi domando anche: il pds è riformabile o no? Francesco Cevasco Il leader di Unità Riformista Luigi Corbani e, sopra, il sindaco di Milano Piero Borghini