Brescia, ultimi giochi oppure nuove elezioni

Brescia, ultimi giochi oppure nuove elezioni Oggi riunione decisiva: pds in giunta? Brescia, ultimi giochi oppure nuove elezioni BRESCIA Vincenzo BalzaDAL NOSTRO INVIATO Un politico autorevole e deciso come Vincenzo Balzamo, che è anche tesoriere del psi, eletto ed eleggibile tra la bergamasca ed il bresciano, torna in albergo quando è mezzanotte e dice: «Chissà?». Oppure: «Boh?» O ancora, quando entra nell'ascensore dell'hotel Vittoria, un: «Vedremo». Siccome Balzamo è proprio autorevole, questo «Vedremo» mette in ansia Brescia, la Brescia dei politici. Vedremo, oggi, se questa città avrà un sindaco; o se lo avrà domani, o dopodomani. O mai. Mai perché «Brescia è ingovernabile». Chissà, boh, vedremo. Si saprà oggi, e gli ottimisti potrebbero aggiungere un «forse», se Brescia avrà nuova giunta e nuovo sindaco. Oppure se andrà, come dicono i pessimisti, a nuove elezioni anticipate. Anche stanotte, come l'altra notte, come sta capitando da lunedì, tutto è cambiato. Non più quella giunta a rischio dc-psi, dateci i voti e poi vedremo... Ma giunta, inedita proprio, con dentro pure il pds: mai accaduto, dal dopoguerra, nella Brescia bianca. E a questo punto i repubblicani non potrebbero dir «no», e neppure il pli. Boh? Forse ha ragione il psi Balzamo. Questa mattina, ore 8,30, si riuniscono attorno al «tavolo istituzionale»: i 13 de, i 5 psi, il pli, i due dei pensionati, i 5 del pds, i 3 del pri. Bella maggioranza e bella giunta, in teoria: 29 voti su 50. Ma ci starà il pri, ci staranno i repubblicani dell'ingegner Sergio Savoldi che subito dichiara il suo «Boh?». Tutta un'incognita, da Brescia. La notizia di domani, siccome i politici bresciani la scongiurano, potrebbe essere che si tornerà a votare. Oppure, e anche questa è scongiurata, che sindaco e giunta possono partire. I de continuano a ritrovarsi alle due del pomeriggio al ristorante «Raffa». Calcoli, conti, il segretario provinciale Angelo Baronio che rivendica al suo partito il primato dei voti, il segretario cittadino Giovanni Rizzardi che gli tira la giacchetta e dice: «Ma guarda che ha vinto la Lega». Confusi tutti, dalla de agli altri. «Confusi è poco, qui siamo al circo», dice mo, socialista Giuseppe Colosio, primo degli eletti nella Lista per Brescia, mix di «Verdi», la «Rete» dell'ex de Leoluca Orlando, i reduci del '68. Un circo - insiste Colosio che rischia la pagliacciata: il «patatrac» in Consiglio comunale e la città costretta a nuove elezioni anticipate. Un rischio che per Colosio è una speranza: «Questo circo mette in scena la debolezza dei partiti, son tutti prigionieri delle loro logiche. Tutti che vengono e poi si alzano, prendono il telefonino, chiamano Roma e vanno via». Chiamate da Brescia a Roma, da questa sede del pds a Botteghe Oscure, da qui ad Achille Cicchetto che era fin troppo indaffarato con l'impeachment e Francesco Cossiga. Qui, dal pds di Brescia, vorrebbero sapere se va bene il «sì» a questa probabile «giunta istituzionale»: se votare sindaco l'indipendente ex capolista de Mauro Piemonte o restar fermi all'ordine: no alla giunta voluta da de e psi, non date il voto gratis, anzi: fatelo ben pesare. Il bello, o il brutto, del pds è che anche qui - come accaduto a Milano con l'attuale sindaco Piero Borghini - rischia imbarazzanti perdite. Mario Abba, architetto con occhialini e baffetti, proprio come Achille Occhetto, pare sempre più lontano dagli ordini di partito. Come Abba, dichiarandosi difensori «degli interessi della città», si schierano - così assicurano in casa de - almeno altri due consiglieri pds. Come direbbe il psi Balzamo: «Boh?», si saprà oggi in Consiglio comunale. Che inizierà alle 16 e verrà subito rinviato a domani. Ore sempre più frenetiche, queste bresciane. Mancano due giorni e tutto - a sentire il psi Balzamo «va bene». Anche questa notte appana passata è stata una notte di trattative e contatti. Oggi, alle 8,30, orario che per i politici è l'alba, un nuovo incontro. L'«ordine del giorno» assicura che si decideranno sindaco e giunta. La voce più accreditata, che è del de Rizzardi, conferma che sarà quasi un «Andremo in Consiglio con una giunta minoritaria, sperando che ci vada bene». Sennò? «Io torno a casa. Agli altri penserà la Lega lombarda». Giovanni Cerniti Vincenzo Balzamo, socialista