Liberati i bambini schiavi

Liberati i bambini schiavi I piccoli costretti con la violenza a furti e borseggi, sedici genitori finiscono in carcere Liberati i bambini schiavi Blitz in un campo nomadi di Roma ROMA. Le regole sono molto semplici, ma anche assolutamente rigide: gli uomini non lavorano, le donne eseguono gli ordini, i bambini rubano. I più piccoli, dai 5 ai 10 anni d'età, fanno i borseggi per strada; quelli più grandi, fino ai 16-17 anni, si dedicano agli appartamenti. Regole ferree e brutali, chi non obbedisce viene picchiato, ma non più di tanto, perché è meglio evitare di procurare fratture che ostacolerebbero il «lavoro» dei bambini. E' secondo queste leggi che nel campo nomadi della Magliani» vecchia, alla periferia ovest di Roma, sono cresciuti i nuovi schiavi: bambini costretti a lavorare di prima mattina tra le roulottes e le baracche, e a rubare durante il giorno sotto la continua minaccia di botte e di severe punizioni, giornate intere senza mangiare, notti passate all'addiaccio. Ventitré di loro sono stati «salvati» e affidati ad alcuni istituti di accoglienza. Le suore che li hanno presi in consegna non credevano ai loro occhi, mai visti tanti pidocchi addosso a dei bambini. Sedici genitori, tutti nomadi di origine slava, sono finiti in carcere con l'accusa di associazione per delinquere, maltrattamento di minori e «riduzione in schiavitù». E' prevista dall'articolo 600 del codice penale: «Chiunque riduce una persona in schiavitù, o in una condizione analoga alla schiavitù, è punito con la reclusione da cinque a quindici anni». Che si tratti di schiavitù lo si capisce dal racconto dei bambini e dalle indagini svolte per oltre un mese dal vice-questore Giorgio Manali, del commissariato di polizia del Celio, e dal giudice minorile Simonetta Materne. Hanno raccolto pazientemente, fermo dopo fermo, le testimonianze dei piccoli zingari sorpresi a rubare per le vie del centro di Roma, li hanno identificati, hanno disposto appostamenti e pedinamenti finché non hanno smascherato i responsabili di que¬ sta situazione. Alla fine sono saltati fuori anche veri e propri contratti di vendita delle ragazze. In carcere, per ordine del sostituto procuratore Margherita Gerunda, sono finite 9 donne e 7 uomini, madri e padri dei «nuovi schiavi». E' un elenco di nomi impronunciabili, tutta gente proveniente dalla ex Jugoslavia (Sarajevo, Zagabria), in Italia da sei o sette anni, già noti a polizia e carabinieri per aver commesso furti e altri reati contro il patrimonio. Tra di loro c'è anche un minorenne, H. F., di 17 anni: ha fatto carriera in fretta, ed è salito al vertice della piramide gerarchica (dove siedono gli uomini che non devono fare niente, solo riscuotere a sera i proventi dei furti) prima del previsto. La procura presso il tribunale dei minori ha chiesto la decadenza della potestà genitoriale per tutti gli arrestati. Il blitz è avvenuto ieri mattina prima ancora dell'alba, tra le 4 e le 5. Circa 100 poliziotti hanno circondato il campo nomadi, facendo irruzione nelle roulottes dove grandi e piccini dormivano accatastati, in condizioni igieniche rese più disastrose del solito da tre giorni di pioggia continua. Non sono state trovate armi, nessuno ha opposto resistenza, meno che mai i bambini i quali sono apparsi ben contenti di essere portati via dal campo. Li hanno caricati su un pullman e portati negli istituti già individuati dal magistrato, i cui responsabili però, in un primo momento, si sono rifiutati di accogliere gli zingarelli. Allora il giudice Matone ha preso carta e penna e ha firmato un provvedimento con il quale si dava ordine di scaricare i bambini presso gii uffici dell'assessorato per i servizi sociali: un gesto che deve aver preoccupato non poco l'assessore Azzaro, e in poche ore gli istituti hanno accettato di prendersi cura dei bambini. Giovanni Bianconi i Y& .... * Tre zingari fermati dalla polizia: da sinistra Osmanovic Zahid, Cizmic Ferida e Cizmic Alma. Sotto zingarelle chiedono l'elemosina ad un incrocio I ragazzini si scambiavano la refurtiva per evitare punizioni Compravendita dei ladri più abili Una giovane ceduta per 38 milioni

Persone citate: Azzaro, Ferida, Giorgio Manali, Giovanni Bianconi, H. F., Magliani, Matone, Osmanovic, Zahid

Luoghi citati: Italia, Jugoslavia, Roma, Sarajevo, Zagabria