Sfida di pittori dedicata a Sobrile

Sfida di pittori dedicata a Sobrile Una mostra e un concorso a Torino Sfida di pittori dedicata a Sobrile ]TORINO giovani artisti ricordano un vecchio maestro torinese. In onore di Giuseppe Sobrile (1879-1956), allievo a fine '800 di Pier Celestino Gilardi e Giacomo Grosso, si è inaugurata alla Mole Antonelliana una doppia mostra che rimarrà aperta fino all'8 febbraio. Da una parte le opere del maestro, dall'altra quelle dei partecipanti alla prima edizione del Premio nazionale a lui intitolato, per lascito testamentario alla città di Torino della vedova dell'artista. Curata da Rosanna Maggio Serra e Riccardo Passoni, l'iniziativa vale anche come primo, ricordo di Sergio Saroni, il direttore dell'Accademia Albertina da poco scomparso, che faceva parte della commissione giudicatrice del Premio. Sobrile era un pittore figurativo, nella classica ottocentesca accezione del termine, compagno d'accademia di Maggi, Ferro, Buratti, Lupo, Olivero: e la mostra ne illustra la dignità naturalistica attraverso le tipiche specializzazioni della sua generazione, l'ultima del «vero» pittoricamente modulato; il quadro di fiorì, suo peculiare; l'impressione paesistica; e, di nobile livello, il ritratto, fra cui quelli di Giovanna Galante Garrone bambina, di collezione privata, e, bel documento anche di costume, la grande immagine della moglie del 1937, facente parte del lascito alla città. Il lascito per il concorso è dedicato, coerentemente, a «giovani artisti di indirizzo figurativo». La formula per l'individuazione dei partecipanti è particolar¬ mente felice ai fini di un corretto riferimento alle situazioni regionali: alle segnalazioni di due nomi sono stati invitati i direttori delle Accademie e i dirigenti delle Gallerìe d'Arte Moderna statali e di enti locali. Ne è risultato in questa prima edizione, pur con grossi sbalzi di qualità sia nel linguaggio sia nei modelli di riferimento, un ventaglio di proposte comunque significativo. Era ovvio che la città promotrice fosse presente al miglior livello. Spiccano in mostra la raffinatezza delle sagome tecnologiche araldiche-pop di Andrea Massaioli e la forte espressività cromatica delle già note Teste su lamiera di Laura Avondoglio, entrambi segnalati dalla Galleria d'Arte Moderna. Fra i segnalati dell'Accademia, ha conseguito il primo premio «ex-aequo» Salvatore Zito, con i suoi espliciti omaggi al citazionismo fantastico di Omar Galliani. L'altro primo premio è stato meritatamente attribuito a un bolzanese, Gotthard Bonell, le cui robuste qualità grafico-pittoriche si ricollegano alla moderna tradizione mitteleuropea, a partire da Schiele. Alla contigua area trentina appartiene anche il terzo premiato, Mauro Pancheri, in raffinato equilibrio fra realtà e magia d'ambiente; mentre il secondo è toccato alla diretta pittoricità del veronese Simone Butturini, con una ripresa originale di postimpressionismo alla Bonnard. L'impressione fondamentale è che la rivisitazione della figuratività del nostro secolo offre campi illimitati. Marco Rosei «Carrozzeria», tempera su garza realizzata da Andrea Mas saioli nel 1990, fra le opere in mostra alla Mole Antonelliana

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