All'hotel Simenon ogni camera è un romanzo di Fabio Galvano

All'hotel Simenon ogni camera è un romanzo Gli arredi delle stanze dedicati a celebri racconti: da «Maigret a Vichy» al «Fioraio di Deauville» All'hotel Simenon ogni camera è un romanzo Liegi, gli eredi dello scrittorefanno causa ai padroni dell'albergo BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Non è un Simenon inedito, un «Tre .camere a Liegi» parente del celebre Tre camere a Manhattan e finora rimasto fra le carte del padre di Maigret. E' un vero processo, che tocca Liegi, alcune camere d'albergo e il nome dello scrittore scomparso due anni fa. Scaturisce da una causa che i suoi famigliari Marc, John, Pierre e Denyse Simenon - hanno intentato contro i proprietari di un piccolo albergo di Liegi, accusati di avere sfruttato commercialmente la gloria cittadina aprendo un Hotel Simenon in cui ognuna delle camere è arredata in preciso riferimento a un celebre romanzo. «Il nome è nostro - dicono i parenti - e i titoli dei libri sono protetti da copyright». «A Parigi c'è l'Hotel Balzac e la grande cucina ha inventato una trota Bovary, la Chateaubriand e il tournedos Rossini senza che nessuno protestasse», si difendono i proprietari dell'hotel, Pierre e Anne-Marie Hendrichs. «Simenon è morto da appena due anni - replicano gli avvocati della famiglia - e non si può tollerare che sia ridicolizzato il diritto dei figli a quel nome». Tanto più, dicono, che un'autorizzazione richiesta nel luglio 1990 era stata respinta. Macché richiesta d'autorizzazione, ribattono i legali dei due albergatori: «Si trattava piuttosto della richiesta di un autografo». Il tribunale, salvo rinvìi, si pronuncerà 1*11 febbraio. Intanto l'Hotel Simenon sfrutta al massimo la sua nuova fama. Compare persino sui giornali l'immenso ventaglio, grande quasi quanto il letto, che in una delle camere ricorda il romanzo L'ombra cinese. Una grande riproduzione murale di grattacieli illuminati è il tema conduttore di Tre camere a Manhattan. Fra gli altri celebri «gialli da hotel» figurano Maigret a Vichy e Il fioraio di Deauville. Pierre Hendrichs sostiene che i Simenon stanno esagerando. Lo scrittore era una gloria nazionale belga, dicono, e di Liegi in particolare: «Esiste qui una via Simenon, un edifìcio Simenon, un caffè Simenon e un altro intitolato a Maigret, una libreria "All'insegna del commissario Maigret". L'ufficio del turismo organizza addirittura una "passeggiata Simenon"». Verissimo, replicano i famigliari; ma tutti lo fanno sulla base di un'autorizzazione che può essere revocata in qualsiasi momento». «Quale autorizzazione?», ribattono i legali dell'albergatore: «Chi dice che Simenon non sarebbe stato lieto di concederla? Avrebbe ritenuto un albergo diverso da una via, un palazzo, un caffè? Gli eredi non hanno un diritto assoluto, bisogna fare riferimento a quella che sarebbe stata la volontà di Georges Simenon, uomo abbastanza facoltoso da poter essere indifferente al guadagno, molto legato alla sua città natale». E poi, insistono, «occorre ben distinguere fra diritto al nome e uso del nome di un personaggio pubblico senza danno alla sua personalità». Ci sono locali intitolati a Sinatra, Lautrec, Baudelaire, Peter Pan e persino al principe Alberto, e nessuno ci vede niente di male: «Anzi, proponendo la lettura del romanzo che corrisponde all'arredamento, l'albergatore fa pubblicità all'autore». Gli avvocati dei Simenon ironizzano. Anzitutto sulla qualità dell'hotel. E poi domandano ed è chiaro quale risposta diano - se i figli dello scrittore e la sua segretaria, che gli è stata accanto per cinquant'anni, non siano più adatti a interpretarne la volontà. Sono chiamati in causa il labile confine fra celebrità e pubblicità, la difficile coesistenza fra letteratura e denaro. Un arredamento può ledere il diritto d'autore, l'uso di un nome può essere una bassa pratica commerciale, o sono piuttosto l'omaggio al più celebre cittadino di Liegi? E' quello che dovrà decidere, il mese prossimo, un giudice di Liegi. Fabio Galvano Sopra, Georges Simenon. Il padre del commissario Maigret è una delle glorie di Liegi Sotto, Frank Sinatra. Anche al cantante americano, dicono i legali dell'albergatore, sono stati dedicati dei locali Sopra, Charles Baudelaire. I ristoratori hanno utilizzato il suo nome, come quello di Lautrec, di Peter Pan e del principe Alberto

Luoghi citati: Bruxelles, Manhattan, Parigi