Bianchi, quel nemico carissimo

Bianchi, quel nemico carissimo I GUAI DELLE ROMANE La classifica boccia i giallorossi, i problemi societari turbano la Lazio di Calieri Bianchi, quel nemico carissimo A Ciarrapico costerebbe doppio cacciarlo subito ROMA. Roma nella bufera, Lazio che guarda con nervosismo un nuvolone all'orizzonte. I guai cominciano sempre con la B: Bianchi per i giallorossi, Bocchi per i biancazzurri. Quest'ultimo, ex socio di maggioranza dall'86 all'89, è il problema più grosso. Cominciamo dalla Roma, decima in classifica con 17 punti (due più dell'anno scorso): è riuscita persino a rilanciare le speranze del Bari. Questo Bianchi che perde ed è antipatico a molti tifosi non piace più al presidente, che, putroppo per lui, appena entrato nel calcio ha cominciato a firmare contratti in quantità. L'ultimo è quello di Giannini, un miliardo l'anno per 4 anni. Con Bianchi c'è una carta, non depositata in Lega ma valida, che garantisce al tecnico almeno un altro anno in giallorosso (un miliardo e due netti, pare). Non è solo Bianchi nel mirino del presidente giallorosso. Mauro Leone, «vice eccezionale» fino a pochi mesi fa, adesso è stato spedito nell'ombra. E, alla cena con la stampa di qualche sera fa, il vicepresidente ha scelto un ta¬ volo ben lontano da quello del suo «capo». E' comunque divertente ricordare che quella sera, dopo aver riunito tutta la stampa romana al secondo piano della Casina Valadier, il presidente è salito al terzo per il collegamento con il Processo del Lunedì e qui ha detto che l'ira dei tifosi era stata fomentata dalla stampa. Poi è sceso e ai presunti nemici ha chiesto di dimenticare tutto con una stretta di mano. Ciarrapico ha anche organizzato alcune cene per calmare i tifosi (una dovrebbe essere in programma domani sera) ed evitare una nuova contestazione domenica con il Verona. Perché non può licenziare Bianchi per diversi motivi: 1) non vuole pagarlo anche per il prossimo campionato e se lo caccia adesso dovrà farlo. La storia di Napoli insegna. Invece se Bianchi conclude il torneo, in estate troverà facilmente un'altra squadra, sempre che lo voglia; 2) chi mettere al posto di Bianchi? Si parla di Liedholm assistito da Santarini, ma questa coppia non sarebbe all'altezza di Bianchi come parafulmine. Almeno adesso le colpe se le prende quasi tutte l'allenatore. E i giocatori? Il tecnico non sembra tanto amato dalla maggioranza, ma nello scorso campionato stava peggio e ha collezionato 21 punti: guai a darlo per morto. Così ieri il vicepresidente Pasquali e il ds Mascetti hanno garantito che non esiste problema allenatore, che non c'è nessun dramma: Che si deve solo lavorare in silenzio per raggiungere quei risultati che oggi mancano. E veniamo alla Lazio. Qui come squadra va tutto bene. Zoff è stato confermato, gli aquilotti sono quarti in classifica, l'Uefa sembra vicina. Si attende l'arrivo di Gascoigne per andare ancora più in alto. Però... ecco spuntare Bocchi e sussurrare a Calieri che se la Lazio è in vendita, lui la prende subito. Una vecchia carta dice addirittura che se Calieri vende entro gennaio, Bocchi può acquistare a prezzo di saldo, 7 miliardi. Dopo quella data, dovrà pareggiare altre eventuali offerte. Un bel guaio. Cragnotti, socio al 10%, non solo ha sollevato Calieri dalla costruzione del centro biancazzurro a Formello, ma sembra abbia anche già versato 42 miliardi. Altri 28 dovrebbe darli a operazione conclusa. E anche i soldi per Gascoigne sarebbero usciti dalla tasca dell'uomo d'affari con possibilità finanziarie «illimitate». E adesso povero Calieri? Al presidente non è rimasto che inviare un fax a tutti i giornali con un'accorata precisazione: «Non ho mai avuto alcuna intenzione di vendere la maggioranza della Lazio spa. Abbiamo inviato il 17 gennaio un'adeguata risposta al signor Bocchi e stiamo esaminando tutte le azioni opportune per la più ampia tutela dei nostri diritti». Le iniziative di Bocchi, dice ancora Calieri, sono fonte di seria turbativa per la squadra che affronta un momento delicatissimo quale il consolidamento nella zona Uefa. Ma se Bocchi insiste e porta la cosa in tribunale? E se Cragnotti rivolesse i suoi soldi? La «guerra» è appena cominciata. Piero Serantoni

Luoghi citati: Casina, Formello, Lazio, Napoli, Roma