Vieni Inter ti riporto in Europa

La prima scommessa di Luisito Vieni Inter, ti riporto in Europa nerazzurri con un contratto di tre anni Suarez da oggi al comando dei La prima scommessa di Luisito Vieni Inter, ti riporto in Europa MILANO. L'altra volta, nel '74, fu tradito dal cuore accettando un'Inter «non competitiva»: stavolta, Luisito Suarez, si è fatto guidare dal cervello nel rispondere sì a Pellegrini, nel firmare un contratto che per tre anni lo pone al sicuro da sorprese. Da oggi al 30 giugno sarà l'allenatore dell'Inter, poi diventerà un dipendente della società. Se la squadra avrà ritrovato il vento in poppa, andrà ancora in panchina, altrimenti si trasformerà in consigliere del presidente. In questo caso via libera ad un altro trainer, tipo Bagnoli, visto che a Genova gli stanno vendendo i pezzi migliori, oppure Bianchi. Suarez si è presentato nel modo giusto: nessun proclama, ma un messaggio pratico «perché qui non c'è l'Inter di Zenga o di Matthaeus ma una squadra che deve tornare ai vertici con un obiettivo minimo: un posto in Europa». G'er,a un affollamento inverosimile nella sede dell'Inter, un centinaio fra fotografi e giornalisti. Il presidente ha respinto con fermezza ogni attacco alla gestione-Orrico, non si è avventurato nelle sabbie mobili della polemica: dimentichiamo il passato, qui c'è da lavorare per il futuro. «Abbiamo scelto un personaggio che ha scritto pagine indimenticabili nella storia dell'Inter», ha esordito il presidente Pellegrini, «cioè Suarez come allenatore ma anche come uomo-società, nel senso che rimarrà con noi per tre anni. Marini? Sta svolgendo un ottimo lavoro, abbiamo ritenuto opportuno non distrarlo. Qui non c'è smania di restaurazione ma soltanto desiderio di riportare l'Inter al ruolo di protagonista. Sei mesi fa molti di voi la davano candidata allo scudetto: avevamo conquistato il trofeo Uefa e il secondo posto in campionato. Ecco perché restiamo fiduciosi. Escludo che alcuni giocatori abbiano remato contro Orrico. Zenga non mi ha mai detto certe cose che ho letto sui giornali. A Suarez ho chiesto di dare il massimo e di estrarre il meglio da questa grande squa¬ dra. Perché io continuo a crederci, anzi il mio impegno e l'entusiasmo sono aumentati. Altro che passare la mano. Dico addirittura che in questi tre anni l'Inter ha vinto poco rispetto alle sue possibilità». Ed ecco Luisito, un personaggio al quale i tifosi nerazzurri hanno sempre voluto bene. Anche perché si identifica in lui il mito dell'Inter di Herrera. Suarez ha conquistato l'uditorio evitando parole inutili. Da oggi si confronterà coi giocatori, parlerà con loro poi prenderà una decisione sul modulo tattico, sulla formazione. Sarà sua l'ultima parola e non accetterà patteggiamenti, come avveniva con Orrico. «Non so cosa faremo domenica», ha detto, «ma è certo che cambieranno diverse cose. Ogni allenatore ha le sue teorie e le applica. Ho visto l'Inter diverse volte, anche in Coppa col Boavista, e m'è sembrata una squadra altalenante. Giornate buone e meno buone. Non è il momento di giudicare ma di lavorare. Non sono venuto qui per fare il parafulmine, è un ruolo che non si adatta alla mia mentalità». Ha risposto a diverse domande ma per lui è importante sottolineare che «senza l'aiuto di tutti, tifosi, stampa, squadra, non potremo tornare ai vertici. Ad ogni modo, ripeto, arrivare in Europa è il minimo che si possa chiedere all'Inter visto che l'anno scorso ha saputo incere la Coppa». Poi Suarez ha aperto una parentesi, tornando a 17 anni prima, quando, giovane ed inesperto, si vide affidare da Pellegrini un'Inter in fase di restauro. Ha voluto spiegare perché conquistò soltanto 30 punti: «Mi ero fatto tradire dal mio cuore nerazzurro. Avevo firmato un contratto triennale per portare a fondo la politica dei giovani. Ce n'erano 8, ma erano partiti Burgnich, Bellugi, Bedin e molti campioni erano alla fine della carriera. In compenso mi acquistarono Cerilli... Non avevo capito che Milano non accetta gli esperimenti, vuole risultati concreti. Può esserci anche un grosso personaggio in pan¬ china, ma se la squadra non si batte per lo scudetto tutto diventa inutile. Ecco perché stavolta, prima di accettare, ho valutato la situazione e capito che sarà una storia diversa da quella precedente». Suarez percepirà dall'Inter 250 milioni (premi e Coppa Italia a parte: il 12 febbraio c'è già Inter-Juventus). Orrico ne avrebbe incassati 400per la seconda parte della stagione. Un affare per il ragionier Pellegrini. Giorgio Gandoifi L'ASPETTA MILANO. Oggi alla Pinetina di Appiano Gentile Luis Suarez comincia il suo nuovo lavoro di allenatore. In un discorso ai giocatori, prima dell'allenamento, annuncerà i primi mutamenti tattici. Attendono l'Inter, oltre al Foggia domenica, il recupero con la Cremonese il 29 (la partita fu sospesa per la nebbia) e l'incontro a San Siro con la Roma. Queste prime tre gare serviranno a Luisito Suarez per vedere all'opera e giudicare anche quei giocatori ai quali le scelte di Orrico non dettero ampia possibilità di mettersi in mostra. De Sisti, dopo avere lasciato la Rai per l'Ascoli, va a TeleMontecarlo per sostituire Suarez passato all'Inter per sostituire Orrico (che non andrà in nessuna tivù). Boniek era passato dalla Rai al Pisa (per una notte) e poi al Bari, Castagner da TeleMontecarlo al Pisa. E Vicini dalla Nazionale alla Rai. Non ci fosse di mezzo la decisione antimercantile e casta di Orrico, sarebbe proprio il giro più vizioso del mondo, con troppi giochi di mano e di pollici. Prenderà 250 milioni sino a giugno poi, male che vada, farà il consigliere speciale del presidente Pellegrini nerazzurri con un contratto di tre anni china, ma se la squadra non si batte per lo scudetto tutto diventa inutile. Ecco perché stavolta, prima di accettare, ho valutato la situazione e capito che sarà una storia diversa da quella precedente». Suarez percepirà dall'Inter 250 milioni (premi e Coppa Italia a parte: il 12 febbraio c'è già Inter-Juventus). Orrico ne avrebbe incassati 400per la seconda parte della stagione. Un affare per il ragionier Pellegrini. Giorgio Gandoifi Prenderà 250 milioni sino a giugno poi, male che vada, farà il consigliere speciale del presidente Pellegrini Suarez (nel disegno di Bruna): «A Foggia cambiare molte cose» KUNSMANN La prima scommessa di Luisito Vieni Inter, ti riporto in Europa Suarez (nel disegno di Bruna): «A Foggia cambiare molte cose»