Del Turco replica
Del Turco replica Del Turco replica «Questa crisi ha tanti padri servono scambi, non insulti» ROMA. «Mi consenta, come preambolo, di esternare tutta la nostra amarezza di sindacalisti: con 200 mila posti di lavoro in pericolo i politici fanno la campagna elettorale su altro. E' almeno singolare». L'accusa è di Ottaviano Del Turco «numero due» della Cgil. 1200 mila posti di lavoro in pericolo non sono troppi? Purtroppo sono una cifra reale. Per i pessimisti sono i primi. Per gli ottimisti il peggio dovrebbe quasi essere passato. Se i segnali di miglioramento non sono fuochi fatui i rischi più grossi sarebbero superati. Lei in quale categoria si colloca? Cerco di guardare con fredda serenità alla congiuntura. Gli elementi principali sono: una situazione economica internazionale difficile; una crisi specifica dell'industria italiana; un quadro politico nazionale caotico. Ma le colpe di chi sono? Non intendo dare voti però due aspetti sono chiari: l'industria italiana ha tardato a capire che i processi di innovazione non potevano fermarsi a metà e per fare esempi si possono citare la Fiat e la Olivetti; le responsabilità politiche sono altrettanto grosse se è vero che da 4-5 anni non c'è più stato un intervento di politica industriale ed economica visibile. E il sindacato che cosa deve fare? E' il momento di attuare una politica dei redditi e fare scambi utili. Che cosa intende? Per esempio rivedere gli ammortizzatori sociali disegnati finora pensando prevalentemente agli operai. Oggi la crisi colpisce anche gli impiegati e bisogna dare delle risposte anche a loro. Come sindacati, nello scambio, possiamo offrire modifiche alla struttura del salario e della contrattazione. I dipendenti pubblici possono diventare una minaccia per la politica dei redditi? Escludo che nel '92 ci possano essere categorie di dipendenti pubblici che superino il 4,5% di incremento contrattuale. I sindacati però hanno già cominciato a ringhiare. E' abbastanza normale: i singoli sindacati protestano per i loro iscritti; le confederazioni devono fare una politica sindacale generale equilibrata. Sergio Devecchi Ottaviano Del Turco segretario generale aggiunto della Cgil
Persone citate: Del Turco, Ottaviano Del Turco, Sergio Devecchi
Luoghi citati: Roma
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