Mio caro teledivo ti odio e ti amo

Mio caro teledivo, ti odio e ti amo Scoperta: secondo un sondaggio della Makno le star tv sono ammirate e insieme detestate Mio caro teledivo, ti odio e ti amo Bando ilpiù venerato, a Mike il record negativo ROMA. Amati ma anche molto odiati, come si conviene ai personaggi più popolari, più vicini alla vita della gente: Pippo Baudo e Mike Bongiorno occupano posti di riguardo nelle due classifiche (in positivo e in negativo) che raccolgono le preferenze del pubblico nei confronti delle star del piccolo schermo. Baudo è il primo fra i più venerati e il secondo fra i più detestati; Bongiorno è al quarto posto nell'elenco al positivo e il primo in quello al negativo. C'è anche qualche idolo senza macchia, in questa tabella messa a punto dalla Makno nell'ambito della ricerca annuale sull'immagine della tv promossa dalla struttura Rai «Osservatorio Immagine» (quella diretta dal vicedirettore generale Luigi Mattucci): si tratta di Fabrizio Frizzi, prediletto dalla platea dei telespettatori senza controindicazioni; di Michele Santoro, di Marco Columbro, di Renzo Arbore, di Andrea Barbato e di altri ancora. Anche con alcuni programmi, il pubblico instaura lo stesso rapporto di odio-amore: «Fantastico» e «Domenica in» guidano le due classifiche, al positivo e al negativo; stessa sorte tocca a «Telemike», «Crème Caramel», «Non è la Rai», «Striscia la notizia». Incondizionatamente sono invece amati appuntamenti come «Blob», «Paperissima», «Maurizio Costanzo Show», «Scommettiamo che», «Mezzogiorno italiano». Nel settore dei programmi culturali e informativi la doppia sorte riguarda solo due trasmissioni: «Samarcanda» e «L'Istruttoria»; al contrario «Quark», «Mixer», e «Check up» si accettano e seguono senza ripensamenti. Tra le soap opera sono citate, sia al peggio che al meglio, due serie-fenomeno: «Beautiful» e «Quando si ama». «E' in atto una transizione verso nuovi modelli di uso della televisione», sentenziano gli esperti che hanno condotto la ricerca per la Rai: si va verso un «affievolimento della cultura della "leggerezza" e dell'"appa- renza"; emergono le questioni della politica, della guerra, della marginalità; si propongono con rilievo sempre maggiore i temi legati alla solidarietà, alla cooperazione, alla partecipazione». La platea tv, insomma, oltre ad essersi frammentata dal punto di vista degli ascolti, è divenuta «più matura e competente»: nelle scelte dei programmi da vedere prevale infatti, più che l'attaccamento tradizionale ad una certa rete, la «ricerca di trasmissioni di qualità». La tv occupa ancora un posto «abbastanza importante» nel tempo libero di 6 italiani su 10, ma il consumo televisivo diventa sempre più selettivo; uno spettatore su cinque dichiara di avere diminuito il suo ascolto negli ultimi anni, grande l'uso del videoregistratore. Un uso che permette naturai- mente scelte autonome, la creazione di palinsesti fatti su misura: «Il pubblico - dicono i realizzatori dell'indagine - considera la tv come un grande supermercato». Seguitissimi e molto richiesti, sono i telegiornali e i programmi d'informazione: la ricerca, svolta tra novembre e dicembre '91 su un campione di 1500 persone di età superiore ai 15 anni, mostra una forte aspettativa del pubblico nei confronti dei tg berlusconiani (7 intervistati su 10 hanno espresso valutazione positiva sulla prospettiva d'introduzione sulle reti Fininvest di nuovi notiziari). Alla Rai il pubblico chiede sostanzialmente più film, più programmi giornalistici e d'attualità, più appuntamenti di divulgazione scientifica. Anche dalla Fininvest ci si aspetta più informazione, più scienza, più cinema. Ma c'è una differenza: la richiesta d'informazione rivolta alle reti Rai affonda le radici in una convinzione profonda e diffusa che riguarda il ruolo del servizio pubblico nel futuro. Gli intervistatisi sono divisi su due opinioni fondamentali. Da una parte quelli che sostengono che la Rai debba «privilegiare programmi d'informazione, e cultura differenziandosi dalle reti commerciali»; dall'altra quelli che auspicano una differenziazione di ruoli fra le reti: «Ad una la specializzazione nel settore informazione-cultura-educazione; alle altre tutto il resto, come ora». «I programmatori devono rendersi conto dell'utilità di questi dati - ha commentato Mattucci - abbiamo già tentato di tradurre in pratica queste indicazioni, ma finora non abbiamo riscosso molto successo». Fulvia Caprera QUALI SONO I PERSONAGGI CHE VI INFLUENZANO NELLA SCELTA DI UN PROGRAMMA IL PROGRAMMA CHE PREFERITE 0 CHE ODIATE IN P0SITIV0 FANTASTICO 12.9 DOMENICA IN 11.5 CREME CARAMEL 9.7 PAPERISSIMA 7.4 I FATTIVOSTRI 6,4 IN NEGATIVO FANTASTICO 16.8 DOMENICA IN 8,3 TELE MIKE 4,9 CREME CARAMEL 2,0 NON E' LA RAI 1,8

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