Ruspe contro i fortini della camorra

Ruspe contro i fortini della camorra Nel comune commissariato di Casapesenna il 90% delle abitazioni sono abusive Ruspe contro i fortini della camorra Saranno demoliti i muri che proteggono i boss NAPOLI. Come in un antico castello medioevale, l'alto muro di cemento armato, interrotto dalle feritoie, si erge minaccioso ed inaccessibile. Dietro il baluardo, la villa, circondata da un giardino e protetta da porte blindate, nasconde negli scantinati un rifugio segreto. Qui abita uno dei «signori» del paese, Luigi Venosa, pluripregiudicato e latitante. E anche quelle che si susseguono lungo il corso principale, nelle strade che portano in campagna, più che case sembrano fortini, piccoli e grandi bunker di una guerra non dichiarata. La camorra ha disegnato il volto di Casapesenna, il Comune del Casertano dove a settembre il Consiglio è stato sciolto per collusioni con la malavita, ma quei muri che parlano di violenza e paura sono ora destinati a crollare. Con un provvedimento «rivoluzionario» i tre commissari prefettizi hanno varato un regolamento edilizio che chiude con il passato. Le recinzioni non potranno superare un'altezza di 50 centimetri ed ogni altro sbarramento dovrà consentire comun- que la visibilità di almeno il 70 per cento del cortile o del giardino interni. «Si tratta di dare un forte segnale di presenza dello Stato in un'area che da sempre ha fatto registrare una latitanza da parte degli organi preposti spiega il prefetto di Caserta, Corrado Catenacci - i camorristi devono sapere che non possono co¬ struire come vogliono, rifugiandosi nei loro santuari, dove le stesse forze dell'ordine hanno difficoltà a penetrare». Quelle fortificazioni, infatti, che fanno di Casapesenna un paese «blindato», sono una difesa contro i nemici, ma anche un modo di sfuggire alla legge. Più di una volta, poliziotti e carabi¬ nieri mandati a perquisire le abitazioni di gregari e capiclan, hanno dovuto utilizzare lunghe scale per oltrepassare muri di cinta invalicabili. La decisione di vietare costruzioni che sfidano le norme del codice civile, porta la firma di Francesco Provolo, funzionario di prefettura, Roberto Gentile, vicequestore della questura, e Bruno Mogavero, ingegnere del provveditorato alle Opere Pubbliche: dal 2 ottobre amministrano il Comune dove il 98 per cento delle abitazioni sono abusive. Frazione di San Cipriano d'Aversa fino al '73, Casapesenna non ha mai avuto un piano regolatore. In tre mesi, i commissari lo hanno messo a punto, insieme con un regolamento che non consente deroghe. Appena diventerà esecutivo, tutti i muri e le recinzioni costruite in difformità, saranno abbattuti. «Non saranno consentite prevaricazioni di alcun tipo», assicura il prefetto Catenacci. Mariella Cirillo

Persone citate: Bruno Mogavero, Catenacci, Corrado Catenacci, Luigi Venosa, Mariella Cirillo, Roberto Gentile

Luoghi citati: Casapesenna, Caserta, Napoli, San Cipriano