Bloccato al confine col tesoro in valigia di M. Ma.

Bloccato al confine col tesoro in valigia Como, misteriosi documenti miliardari Bloccato al confine col tesoro in valigia COMO. Carta straccia o documenti che provano un maxi-movimento finanziario? E' l'interrogativo cui stanno cercando di dare risposta diversi nuclei della Guardia di Finanza dopo che la scorsa settimana, al valico autostradale di Brogeda, nella borsa di Giuseppe Jaquinta, quarantasettenne ingegnere di Baronissi (Salerno), le Fiamme Gialle di Ponte Chiasso hanno rivenuto copie di titoli e un gran numero di operazioni finanziarie per centinaia e centinaia di miliardi di lire. Se dietro ai documenti sequestrati non c'è una colossale truffa, siamo in presenza di un giro di operazioni incredibile. Nella borsa dell'ing. Jaquinta che ha dichiarato di essere il direttore generale dell'impresa edile Cogesa Spa di Baronissi, ma che in realtà sarebbe solo un consulente, sono state trovate azioni della banca francese di Alsazia e Lorena per 14 mila miliardi di lire, azioni che risalgono al 1929. Inoltre sono state trovate lettere di credito di banche svizzere, americane e di Hong Kong per centinaia di milioni di lire. Protocolli d'intesa fra la Cogesa Spa e la Eppb di Algeri, per la costruzione di 100 mila alloggi sulla costa mediterranea algerina. Ed ancora: lettere di credito per personaggi torinesi dei quali non vengono rese note le generalità. Nella borsa dei misteri è stata trovata anche una procura speciale per la vendita di opere d'arte fra cui il bozzetto della Cappella Sistina e un ritratto di fanciullo di Leonardo da Vinci. C'è poi il fax di uno studio legale di Napoli per l'esigibilità dei 35 milioni di marchi. Infine, la Guardia di Finanza, fra i molti documenti sequestrati, ha trovato riferimenti che portano a una banca di Pisa e una di Roma che garantirebbero alcune operazioni per decine e decine di milioni di dollari, fra cui l'acquisto di una tonnellata di oro, questo con una Finanziaria della Florida. Ed ancora lettere fra una Finanziaria di Coirà (capitale del Cantori Grigioni) e la sede ginevrina di un colosso bancario elvetico. In questo caso si tratta di una lettera di credito per 60 milioni di dollari. [m. ma.]

Persone citate: Giuseppe Jaquinta, Jaquinta, Leonardo Da Vinci