I tamburi Onu rullano contro Tripoli

I tamburi Onu rullano contro Tripoli Chiesta l'estradizione dei due agenti segreti accusati dagli Usa per Lockerbie I tamburi Onu rullano contro Tripoli Approvata all'unanimità la Risoluzione che apre la strada alle sanzioni Sospetti anche per la bomba che distrusse l'aereo francese sul Tenére WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato ieri una risoluzione che impone alla Libia la consegna di due suoi cittadini accusati per l'attentato di Lockerbie e «deplora fortemente» che il governo di Tripoli abbia finora ignorato questa richiesta. E' la prima volta nella storia delle Nazioni Unite che, sia pure senza usare espressamente questa parola, si chiede a un Paese membro l'estradizione di alcuni suoi cittadini ed è anche la prima volta che il Consiglio di Sicurezza accusa implicitamente il governo di un Paese membro di complicità in atti di terrorismo. La risoluzione approvata ieri si limita, per il momento, a chiedere la consegna ai tribunali americano e inglese di Abdelbaset Ali Mohamed al-Megrahi e Al-Amin Khalifa Fhima, due agenti libici formalmente accusati di aver introdotto sul volo Pan-Am Londra-New York del 21 dicembre '88 l'ordigno esplosivo che causò complessivamente la morte di 270 persone. E chiede anche al governo libico di fornire tutti gli elementi utili a identificare i responsabili di un altro attentato, svoltosi nel settembre dell"89 ai danni di un aereo francese che precipitò nel Niger con 171 persone a bordo. Le autorità francesi, per questo secondo crimine, hanno spiccato quattro mandati di cattura per altrettanti cittadini libici. La risoluzione, però, non fissa nessuna data ultima, entro la quale il governo libico sarebbe tenuto a ottemperare alle richieste e rinvia a un momento successivo l'indicazione di sanzioni contro la Libia, se questa si rifiuterà di collaborare. Tuttavia, i rappresentanti all'Onu di Stati Uniti, Inghilterra e Francia hanno detto che, invocando l'articolo 7 della Carta delle Nazioni Unite, entro una settimana, dieci giorni al massimo, una seconda risoluzione potrebbe incaricarsi di definire le sanzioni in caso di mancata risposta. Dovrebbe trattarsi, in questo caso, di un duplice tipo di provvedimenti: isolamento aereo della Libia e blocco degli scambi soprattutto per quanto riguarda il petrolio, che costituisce la maggiore voce nelle esportazioni di quel Paese. Il voto sulla risoluzione era stato annunciato per lunedì, ma, all'ultimo momento, erano sorti dei problemi con alcuni Paesi cosiddetti non-allineati, capeggiati dalla Cina. La loro richiesta era che le Nazioni Unite, attraverso il nuovo segretario generale Boutros Ghali, si mettessero in contatto con il governo libico per discutere una via di uscita. Un paragrafo contenente questo dispositivo avrebbe dovuto es¬ sere inserito nella risoluzione, che avrebbe così avuto un tono meno ultimativo. Ma Stati Uniti, Inghilterra e Francia si sono opposti all'idea di attribuire al segretario dell'Orni un mandato a negoziare su una questione che considerano non negoziabile. La risoluzione approvata ieri si limita così a suggerire che «venga ricercata la cooperazione del governo libico per provvedere a una piena e efficace risposta alle richieste avanzate». Il più autorevole dei rappresentanti libici spediti a New York in occasione della riunione del Consiglio di Sicurezza, l'attuale ministro per le Industrie Strategiche, Jadulah Azuz Thali, ha ripetuto che il suo governo si ritiene completamente estraneo agli attentati aerei, denunciando come una violazione delle convenzioni internazionali la richiesta di estradizione riguardante alcuni suoi cittadini. La Libia avrebbe voluto l'istituzione di un'apposita commissione presso il Tribunale Internazionale, che fosse incaricata di indagare in forma neutrale. Il rappresentante di Tripoli ha fatto anche delle proposte generali, riguardanti una strategia internazionale per combattere il terrorismo. Per esempio, ha proposto il divieto mondiale della caccia, del pugilato e della lotta libera. Paolo Passarmi Gheddafi Un'immagine dell'attenuto di Lockerbie in Scozia quando un jet della Pan Am si schiantò sulle case Nel riquadro Gheddafi

Persone citate: Boutros Ghali, Gheddafi