Può correggere gli errori umani ma anche mascherare un'avaria

Può correggere gli errori umani ma anche mascherare un'avaria Se il pilota-computer sbaglia Può correggere gli errori umani ma anche mascherare un'avaria «Una macchina pilotata da un'altra macchina». Per questo l'Airbus A-320, l'aereo-computer, non è mai piaciuto troppo ai piloti. Se ne sono sentiti dominati. Adesso, al terzo incidente grave, le perplessità riprendono corpo. L'A-320 è indiscutibilmente l'aereo civile più avanzato oggi in servizio. Dalla sua cabina sono spariti i «volantini» con i quali su tutti gli altri veli¬ voli i piloti agiscono sui comandi. Sono stati sostituiti da due «stik», leve lunghe una quindicina di centimetri, a sinistra per il comandante e a destra per il copilota. I comandi che partono dalla mano dell'uomo non arrivano ai sistemi dell'aereo ma a una serie di computer; sono loro i veri padroni, tanto che dovrebbero essere in grado di correggere o di rifiutare ordini sbagliati. Sono spariti anche le leve e i tiranti che percorrono gli aerei tradizionali, sostituiti da cavi elettrici che portano i comandi a una serie di motori, i quali muovono le varie parti del velivolo (tecnologia «fly by wire»). Una tecnologia di origine multare, adottata per ora in campo civile solo per l'A-320. L'Ifalpa, l'associazione mondiale dei piloti, in una riunione tenuta a Londra a giugno, ha passato ai raggi X i due incidenti gravi nei quali l'A-320 era stato fino ad allora coinvolto; il primo a Mulhouse, giugno '89, quando un esemplare appena consegnato all'Air France si schiantò a fondo pista durante una manifestazione aviatoria con 136 persone a bordo: ci furono 3 vittime e una cin- quantina di feriti. Il secondo a Bangalore, in India, febbraio '90, durante l'atterraggio, con 90 morti e 56 feriti. La responsabilità è stata attribuita all'errore umano. «Ci sono delle difficoltà ad adattarsi alla nuova tecnologia» dice il comandante Guido Morganti, che ha partecipato al vertice dell'Ifalpa. Ma l'organismo dei piloti ha anche detto che gli incidenti sono «ascrivibili alle nuove tecnologie immesse in campo aeronautico e non ancora completamente affidabili». Ha anche segnalato un terzo inquietante incidente, per fortuna senza vittime: un A-320 che durante il decollo ha perduto mezzo stabilizzatore; in questo caso il sistema «fly by wire» si è mostrato anche troppo efficiente tanto da riequilibrare il velivolo e da mascherare la grave avaria. Il volo si è svolto in condizioni critiche senza che nessuno se non accorgesse. Nessuno dimentica l'incidente al Boeing 767 di Lauda Air in Thailandia: il reverse di uno dei due reattori è entrato in funzione mentre il jet era a alta quota facendolo precipitare; l'Ifalpa nella riunione di Londra ha segnalato «alcune aperture di reverse in volo non comandate dai piloti» anche sui Jumbo dell'ultima serie. Si sa che la Boeing ha subito disposto la revisione dei velivoli. Ma il dubbio resta: le macchine troppo sofisticate possono impazzire? Vittorio Ravizza

Persone citate: Guido Morganti, Lauda Air, Vittorio Ravizza

Luoghi citati: India, Londra, Mulhouse, Thailandia