Pensioni addio alla riforma

Pensioni addio alla riforma Il ministro Marini: «Non si può più far nulla, ormai ci sono le elezioni» Pensioni addio alla riforma «Sarà un impegno per la prossima legislatura» ROMA. Addio alla riforma delle pensioni in questa legislatura. Ieri, intervenendo alla prima «convention» dei dirigenti dell'Inps, il ministro del Lavoro Franco Marini ha dovuto ammettere che ormai non si può più fare nulla prima delle elezioni, ma ha subito precisato che la riforma sarà uno dei punti principali del programma del futuro governo. «Io farò da garante - ha aggiunto - perché ciò avvenga e non nascano ulteriori polemiche». Alla «convention» hanno partecipato il prof. Romano Prodi dell'Università di Bologna, il prof. Domenico De Masi dell'Università di Roma e l'aw. Lorenzo Necci, amministratore straordinario delle Ferrovie dello Stato. Il provvedimento sulle pensioni comprenderà anche il riordinamento della previdenza integrativa: «Non accetto - ha detto Marini - che possa essere considerato fuori dal disegno gene¬ rale. Si tratterà di una riforma in piena regola e non di una riduzione della previdenza pubblica, perché sarebbe una beffa per i lavoratori». Riferendosi poi al fondo pensione dei ferrovieri, ha escluso che si possa disporre per decreto legge il passaggio all'Inps dell'iscrizione previdenziale della categoria. «Non c'è nessun giallo - ha sottolineato - e nessuno scaldalo. Nel testo originario del decreto sulla privatizzazione del rapporto di lavoro nelle ferrovie c'era una norma per il passaggio dei ferrovieri all'Inps, ma poi è stata tolta. Ogni anno le pensioni dei ferrovieri pesano per oltre 2000 miliardi sulle casse dello Stato e questo debito non può essere scaricato improvvisamente sulle casse dell'Inps». Collegandosi più strettamente al tema di fondo della «convention» (il rilancio dell'attività dell'Inps), Marini ha rilevato come l'ente stia recuperando terreno sia sul fronte del¬ l'efficienza, sia su quello della lotta all'evasione contributiva. «Troppe forze - ha concluso con una chiara allusione al momdo degli assicuratori - erano in attesa di un fallimento dell'Inps, ma sono state deluse». In realtà, ha sostenuto il presidente dell'ente Mario Colombo, sono stati compiuti progressi rilevanti ed ora si tende con forza alla qualità totale del servizio e ad un clima di fiducia tra cittadini e istituto. Al 31 dicembre scorso il tempo di liquidazione delle pensioni si è attestato per la generalità delle sedi su 2 mesi ed un giorno, con una riduzione, nel quinquennio '87-'91, di 3 mesi e 28 giorni. Anche sul fronte delle entrate i risultati sono stati positivi: l'intervento del Tesoro per coprire il fabbisogno di cassa ha potuto essere significativamente inferiore rispetto alla previsione originaria. Gian Cario Fossi

Persone citate: Domenico De Masi, Franco Marini, Gian Cario, Lorenzo Necci, Mario Colombo, Romano Prodi

Luoghi citati: Roma