Mi è rimasta una sola azione di Oreste Del Buono

Mi è rimasta una sola azione RISPONDE 0.d,B. Mi è rimasta una sola azione Egregio signor Del Buono, possibile che non si riesca a limitare lo spreco vergognoso di pubblico denaro in opere inutili, spesso ridicole, e molte volte addirittura dannose, i cui danni debbono essere riparati con altro denaro pubblico, versato dal povero Pantalone, sempre più oggetto di scherno da parte dei «furbi»? Un tempo l'amministratore pubblico era al servizio dello Stato: ora mi sembra che il costume sia capovolto, che lo Stato sia al servizio dell'amministratore che ne dispone a suo piacimento per suo vantaggio... dott. Pietro Rizzolio, Cessole (At) GENTILE dottor Rizzolio, la sua lettera è una delle molte che ci comunicano, insieme con lo sconforto, un ostinato residuo di stupore che troppe cose impossibili continuino ad accadere. «Io penso - lei conclude - clic se la pubblica amministrazione fosse più seria e meno disonesta, forse anche il cittadino avrebbe più fiducia e potrebbe, con la fiducia, essere anche più incoraggiato a collaborare per combattere la delinquenza...». Lei ha ragione, ma in questa crescente confusione non ci arriva, da parte dello Stato, alcun segno anche lontanamente scambiabile per incoraggiamento. E ci scrivono anche coloro che hanno perduto ormai la capacità di stupirsi, ovvero di insistere a pensare, nonostante tutto, all'eventualità che, d'improvviso, la tendenza possa invertirsi, che lo Mi è runaazi Stato possa comportarsi meglio per quanto riguarda l'economia e il resto. «Egregio signor Del Buono - dichiara un altro corrispondente, da Torino, e a questo egregio non riesco proprio ad abituarmi, ma pazienza -, Andreotti, la massima espressione della classe politica italiana, ha attaccato gli industriali, affermando: "Lo Stato meglio dei privati". Gradirei mi fosse consentito commentare con una emblematica esperienza personale. Nei primi Anni Settanta ho investito lire 600.000 in azioni Montefibre, società controllata da una delle tante finanziarie pubbliche. Dopo svariate operazioni negative sul capitale da parte della società, la mia partecipazione si è ridotta nel tempo alla ridicola quota di n. 1 azione per un valore attuale di lire 790...». L'esperienza non è sconvolgente ma è, certo, indicativa. Però mi insospettisce la conclusione di questa seconda lettera: «In caso di pubblicazione, la prego di omettere il mio nome». Siamo alle solite. Che paura può avere, gentile corrispondente che preferisce l'anonimato, della rivelazione del suo nome e cognome? Forse, che le venga portata via la preziosa azione della Montefibre? Oreste del Buono

Persone citate: Andreotti, Del Buono, Pietro Rizzolio, Rizzolio

Luoghi citati: Cessole, Torino