Lucca rogo nella ditta dei caschi

Lucca, rogo nella ditta dei caschi E' doloso Lucca, rogo nella ditta dei caschi LUCCA. Per tre volte nei mesi scorsi le fiamme avevano minacciato senza successo la più potente azienda europea dei caschi. Piccoli falò subito domati senza grandi spiegamenti di forze. Questa volta, invece, le squadre dei vigili del fuoco sono arrivate anche dalle città vicine per spegnere il grande rogo appiccato domenica notte alla Bieffe Helmet di Carraia, alle porte di Lucca. Ma non c'è stato nulla da fare: la fabbrica è semidistrutta. Si parla di racket, ma anche di terrorismo e rivalsa industriale. Una tanica vuota, abbandonata nel piazzale, è la prova tangibile del dolo. E' certo comunque che gli esecutori piromani conoscevano bene la struttura. E hanno cominciato dal punto giusto. Sono penetrati nel cuore dell'azienda e lì hanno innescato la miccia. Le fiamme hanno lambito e divorato prima il reparto di produzione, in particolare il settore dov'erano sistemati i macchinari di stampaggio, tessitura e trattamento delle visiere dei caschi. Poi si sono estese ad un altro capannone, mandando in fumo migliaia di semilavorati. Le due costruzioni, 2500 metri quadrati, sono ora inagibili; i danni ammontano a circa 8 miliardi. L'allarme è scattato intorno alle 3,15: per domare l'incendio i pompieri hanno lavorato sino alle 12 di ieri. Soltanto pochi mesi fa bruciavano, una dopo l'altra, le cartiere della zona. Dall'inizio del '91 ad oggi sono 29 gli incendi dolosi scoppiati in Lucchesia. Eppure non c'è un solo imprenditore che abbia denunciato oppure semplicemente ammesso tentativi di estorsione. Anche Daniele Bizzarri, 40 anni, fondatore e amministratore delegato della Bieffe Helmet, nega di aver mai ricevuto richieste di denaro. Dice: «Non mi hanno mai chiesto tangenti e non ho nemici». La sua è un'azienda leader nel settore, che copre il 30 per cento del mercato italiano, con un.fatturato annuo di 60 miliardi e un bilancio in attivo. Nei mesi scorsi ha rilevato anche la Bell americana, considerata la più importante nel mondo. La produzione alla Bieffe è bloccata a tempo indeterminato. Ma Bizzarri tranquillizza i suoi 200 dipendenti: «Per il momento non ci sarà riduzione di personale, siamo assicurati e non dovrebbero esserci problemi anche se aspettiamo ancora chiarimenti dalla compagnia». Ma sul racket corregge il tiro: «Chi può trarre vantaggio dal nostro forzato stop? Sicuramente le ditte concorrenti nel settore. La Bieffe esporta in tutto il mondo, specialmente negli Usa e in Francia, dove ha aziende collegate». E' quindi nell'ambito della concorrenza o nella fitta rete delle sottoditte che secondo l'amministratore delegato della Bieffe Helmet bisogna indagare. Carabinieri e magistratura non vogliono azzardare ipotesi ufficiali. Il sostituto procuratore della Repubblica di Lucca, Antonio Dal Forno, ha messo sotto sequestro l'area dell'incendio. Donatella Bartolini

Persone citate: Antonio Dal Forno, Bieffe, Daniele Bizzarri, Donatella Bartolini

Luoghi citati: Francia, Lucca, Usa