I vescovi ribadiscono: «Votate per la dc»

I vescovi ribadiscono: «Votate per la dc» Appello dal Consiglio permanente Cei I vescovi ribadiscono: «Votate per la dc» Tettamanzi: «Bisogna essere uniti» «La politica è un servizio di carità» CITTA' DEL VATICANO. I vescovi confermano e ribadiscono: alle prossime elezioni i cattolici devono votare uniti. Per quale partito è facile intuirlo, anche se il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Dionigi Tettamanzi, ieri nell'incontro con i giornalisti non ne ha fatto mai il nome. Così come i termini «Democrazia Cristiana» non compaiono nel Comunicato finale del Consiglio permanente della Cei, distribuito ieri. Ma il messaggio appare chiaro egualmente: il governo allargato dei vescovi, riunitosi la settimana scorsa a Roma, «ha confermato integralmente l'indicazione già allora proposta circa l'impegno unitario dei cattolici in ambito politico: un impegno derivante dalla coerenza con i valori che fondano e tutelano la dignità dell'uomo e che esigono di essere accolti nella loro integralità e reciproca connessione». Questa volta però i vescovi del Consiglio permanente sono stati più espliciti del consueto, e nel Comunicato, forse per timore di non essere abbastanza chiari, hanno voluto fare un riferimento preciso alle elezioni di primavera. «I vescovi - recita il comunicato finale - hanno ravvisato particolari motivi per riaffermare questo impegno non solo nel momento di grande responsabilità che i cittadini italiani, e quindi anche i cattolici, sono chiamati a vivere nei prossimi mesi, ma anche nella necessità di contrastare la tendenza culturale che nega alla religione cattolica una forza di ispirazione e di incidenza sulle linee fondamentali della vita sociale e politica della moderna società». Ma non potevano mancare, in questo appoggio implicito allo scudo crociato, una tirata d'orecchie e un avvertimento: in troppi casi e momenti i beneficiari del voto cattolico non hanno mostrato virtù evangeliche. «In questa prospettiva tutti e ciascuno - scrivono ancora i vescovi - e in primo luogo quanti nei diversi ambiti hanno una maggiore responsabilità per il bene comune, non possono sfuggire al dovere, reso oggi particolarmente urgente e indilazionabile, di un rinnovamento etico personale, come condizione di credibilità e di efficacia di ogni altra riforma di strutture e di istituzioni. Rivolgendosi in particolare ai cristiani - conclude il documento - i vescovi ritengono di dover ripetere oggi quanto avevano affermato nel 1981: se non abbiamo fatto abbastanza non è perché siamo cristiani, ma perché non lo siamo abbastanza». A Caserta però varie associazioni cattoliche di laici hanno affermato che non chiederanno più ai propri soci, e alla gente comune, di votare de, a causa del modo in cui il Comune è governato da anni. «Il nostro Paese crescerà solo insieme. Di fronte alle difficoltà, e quanto più si fanno gravi - ha risposto Mons. Tettamanzi, a chi gli chiedeva un'opinione non con la dispersione ma con l'unità si possono superare i problemi e progredire». Ma allora fa bene chi volendo essere coerente con la propria fede decide di votare per la democrazia cristiana? «Se ritiene di far bene - ha risposto il segretario della Cei - se la coscienza è illuminata direi di sì: non si vota contro la coscienza». E poi ancora un appello ai cattolici: «Fare politica non è un servizio qualsiasi, ma un servizio di carità: la politica è un terI reno nel quale può fiorire la san- tità cristiana. Ci vuole una vera vocazione, bisogna essere equipaggiati con fortezza, prudenza e temperanza». Ma questo appello, con quello all'impegno unitario, è rivolto anche ai vertici dello Stato, protagonisti di polemiche continue? «La fiducia nel prossimo - ha risposto Mons. Tettamanzi - è possibile quando c'è stima reciproca e collaborazione e quando si crede nella buona volontà e nelle rette intenzioni di tutti. Solo con questo stile più umano e più civile è possibile superare le difficoltà». La Chiesa italiana punta su un «rinnovamento etico personale che non investe solo i politici ha concluso - ma anche altre componenti sociali come gli industriali o i sindacalisti, come condizione di credibilità e di efficacia di ogni altra riforma di strutture e di istituzioni». Il prossimo Consiglio Permanente sarà a metà marzo alla vigilia delle elezioni. Marco Tosarti Mons. Dionigi Tettamanzi

Persone citate: Dionigi Tettamanzi, Tettamanzi

Luoghi citati: Caserta, Citta' Del Vaticano, Roma