«L'America è dei fannulloni» di Fernando Mezzetti
«L'America è dei fannulloni» TOKYO Il presidente della Camera giapponese: negli Usa non lavorano «L'America è dei fannulloni» Appena due settimane dopo la visita di Bush, con l'ondata di simpatia umana per il suo collasso al pranzo di Stato e di apprezzamento per il suo spirito di sacrificio, ecco da Tokyo la ripresa di insulti agli americani: fannulloni e analfabeti. Lanciata in risposta all'astio di Washington per il cronico deficit commerciale americano verso Tokyo - quaranta miliardi di dollari nel '91 - la bordata è del presidente della Camera Bassa, Yoshio Sakurauchi, in un discorso ai suoi elettori a Shimane. «La radice del problema - ha affermato secondo il quotidiano Yomiuri - è nel peggioramento della qualità dei lavoratori americani. Non lavorano abbastanza e vogliono salari astronomici. Che cosa si può pretendere da un Paese in cui i manager non possono dare disposizioni scritte perché un lavoratore su tre non sa leggere? Ciò inevitabilmente comporta cattiva qualità nell'organizzazione produttiva e nel prodotto finito». Non è la prima volta che i giapponesi rimproverano agli americani di lavorare meno di loro e di non avere un alto livello di istruzione. Ma è la prima volta che ciò viene detto in termini tanto brutali, soprattutto tenendo presente che in giapponese ci si esprime di solito allusivamente, non con franchezza. E' indicativo soprattutto il fatto che ciò avvenga poco dopo la visita di Bush, il cui collasso aveva suscitato grande simpatia proprio perché rivelava lo spirito di sacrificio del Presidente: benché stesse male, non aveva voluto rinunciare al banchetto in suo onore. Il presidente della Camera rivela quella che è la percezione dell'America da parte giapponese: vent'anni fa considerata il primo Paese al mondo, oggi guardata con sufficienza, non solo in termini economici, ma sociali, di qualità razziale. Non conta se sia vero che un terzo degli americani siano analfabeti: dalle sue parole traspare un senso di superiorità razziale prima che di istruzione. Già a capo di vari ministeri, tra cui gli Esteri e l'Industria e commercio internazionale, Sakurauchi appartiene a una fazione del partito di governo fino a ieri capeggiata da Nakasone, distintasi per gaffes verso gli Stati Uniti. Lo stesso Nakasone una volta affermò che il quoziente di intelligenza degli americani è in diminuzione per l'innesto degli immigrati. L'attuale capo della fazione, il ministro degli Esteri Watanabe, nel 1988 dichiarò che il guaio degli Stati Uniti sono i negri, perché spendono e spandono con carta di credito senza essere in grado di pagare. Tutti questi problemi, dalla scarsa propensione americana al risparmio col ricorso alle carte di credito, agli orari di lavoro e ai livelli di istruzione, sono stati discussi anche nei lunghi e faticosi negoziati tra i due Paesi per cercare di risolvere gli impedimenti strutturali a un riequilibrio del loro commercio. La media di lavoro nipponica è di 2100 ore all'anno, con punte di 2400 alla Toyota, contro le 1650 europee e le 1800 americane. La quota di risparmio privato in Giappone è circa il 20 per cento del reddito; il livello di istruzione, elevato. Rimane il fatto che per il Giappone il rapporto fra importazioni e prodotto nazionale lordo è del 7,8 per cento, contro il 23 per cento della Germania o il 19 per cento della Francia. E ciò contribuisce a spiegare il crescente surplus commerciale di Tokyo verso il resto del mondo: cento miliardi di dollari quest'anno, di cui 40 verso gli Stati Uniti, e quasi trenta verso la Comunità europea. Tutti fannulloni e analfabeti i non giapponesi? Fernando Mezzetti Gaffe in un discorso elettorale: è colpa loro se c'è il deficit commerciale «La maggioranza è formata da analfabeti, per questo la qualità è scarsa»
Persone citate: Bush, Nakasone, Sakurauchi, Watanabe, Yoshio Sakurauchi
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