Ippoliti: lo sapevo da una settimana

Ippoliti: lo sapevo da una settimana Ippoliti: lo sapevo da una settimana Fa discutere la «parola mancata» del Presidente IN TV DIVISI SUL QUIRINALE Cm ROMA " E' chi applaude e chi si indigna. E anche chi pensa a una manovra pubblicitaria. Variegate, imprevedibili e comunque viscerali le reazioni dell'illustre pubblico al «gran rifiuto» televisivo di Cossiga. Cominciamo da uno spettatore privilegiato: il direttore del Tg3 Sandro Curzi, che ha avuto in anteprima la notizia, dalla viva voce del protagonista: «Cossiga mi ha telefonato nel pomeriggio, per dirmi che le frasi contro la lotti attribuitegli dal Gr2 lui le aveva apprese dalle agenzie di stampa. E quando gli ho chiesto se sarebbe andato ugualmente da Biagi, mi ha risposto: "Non ci penso per niente"». Curzi tira un sospiro di sollievo: «Sono d'accordo con Montanelli: basta con le picconate. E' opportuno che con l'inizio della campagna elettorale Cossiga rientri nei ranghi. Mi auguro che questo sia solo il primo atto. In questo clima, il "faccia a faccia" con De Mita stava diven- tando una trasmissione di interesse sconvolgente. Ma anche molto imbarazzante per Cossiga, se invece di parlare da Capo dello Stato si fosse messo a dire in tv cose spettacolari». C'è qualcuno che difende con ancora più vigore la scelta del Presidente. E' Roberto D'Agostino, «tuttologo» pentito e solidale con Cossiga: «Ha deciso per il meglio. Altrimenti si sarebbe fatto impallinare. In studio con Biagi doveva esserci solo De Mita, che così avrebbe avuto sempre l'ultima parola, la stoccata finale. E Biagi? Invece di dire ai telespettatori: "Scusate, ho fallito" e passare a un argomento di riserva, monta l'intera puntata sul mancato arrivo di Cossiga... La realtà è che tutti sono pronti ad attaccare Cossiga per le sue "picconate", ma quando si tratta di fare audience, nessuno rinuncia ad invitarlo». Di tutt'altro parere Enrico Ghezzi, l'uomo di «Blob». A indispettirlo non è la rinuncia di Cossiga, ma la mancanza di spiegazioni: «Trovo il tutto molto democristiano. Perché hanno fatto saltare l'incontro? Temevano che finisse in rissa? E allora lo dicano, senza trincerarsi dietro ai "di comune accordo" e "per gravi motivi". Frasi oscure, allusioni: sono mesi che con Cossiga si va avanti così: prima i dossier misteriosi, poi l'ambiguo messaggio di fine anno. E' un modo di fare pericolosamente oscurantista». Un solo rimpianto: «Non aver potuto inserire Biagi direttamente su "Blob"». Ghezzi rimedierà stasera, in differita. L'indignazione ha anche una voce femminile. Quella della conduttrice televisiva Rita Dalla Chiesa: «Non mi sembra un comportamento corretto, anche se è tipicamente italiano. I nostri politici devono smetterla di sottrarsi ai confronti pubblici e alle domande chiare. Invece vanno in tv solo quando sono sicuri che non correranno rischi. Come a Crème Caramel, che salvo qualche rara occasio- ne, è un inginocchiatoio generale davanti al politico di turno. Anche certi giornalisti, poi, devono smetterla di rivolgersi ai politici solo con domande ingessate». «Ma allora è vero! Tutta una farsa. Proprio come mi avevano detto cinque giorni fa alla Rai...». Ad accrescere la confu¬ sione, arriva la clamorosa denuncia di Gianni Ippoliti, l'intrattenitore televisivo che da anni rivela con largo anticipo il nome del vincitore del festival di Sanremo: «Guardate, ve lo giuro, è da giovedì scorso che in Rai circolavala voce che il "faccia a faccia" fra Cossiga e De Mita sarebbe saltato all'ultimo momento. Un'invenzione pubblicitaria preparata all'insaputa di Biagi da qualcuno che sta più in alto di lui». I nomi, Ippoliti. «Non posso farli. Chi me lo ha detto, a sua volta lo aveva appreso da altri. Ma è stato tutto calcolato in funzione dei giornali, per far salire l'audience e tirare la volata al Tgl». E Cossiga si sarebbe prestato al gioco? «E vi stupite? Così anche stavolta finirà in prima pagina». Lapidario il commento di Curzi: «Se quanto Ippoliti dice fosse vero, sarebbe la fine del nostro consesso civile». Massimo Gramolimi Rita Dalla Chiesa: «E' tipico, i politici vanno in tv solo senza rischi» D'Agostino difende il capo dello Stato «Si sarebbe fatto impallinare» Da sinistra la conduttrice televisiva Rita Dalla Chiesa, Sandro Curzi direttore del Tg3, l'intrattenitore Gianni Ippoliti

Luoghi citati: Crème Caramel, Roma, Sanremo