Cossiga, il giorno della retromarcia
Cossiga, il giorno della retromarcia Al Gr2 attacca la lotti: «Tiene bordone ai comunisti», nel pomeriggio arriva la rettifica Cossiga, il giorno della retromarcia A Caviglia: «Mai detto che prendi fischi per fiaschi» E Occhetto: «Non sa nemmeno che abbiamo cambiato nome» ROMA. «Nilde lotti tiene bordone ai comunisti. Non vi accorgete che tiene bordone ai comunisti e vuol fare celebrare il processo anche se sciolgo le Camere?» dice Francesco Cossiga secondo il Gr2 delle 7,30. Alle 13,30 smentita del Quirinale: «Mai pronunciato quelle frasi». Coniglia «capisce fischi per fiaschi» dice Cossiga alla Stampa di ieri a proposito dei margini che avrà per far nascere un governo dopo le elezioni. Di nuovo, Cossiga smentisce «allibito». «Non ho usato questi toni. E come avrei potuto usarli specialmente con un amico come te?» scrive, rassicurante, in mattinata al segretario socialdemocratico. E' proprio la giornata degli equivoci e delle collisioni mancate per un soffio. Ma, se Antonio Cariglia ha preso atto della lettera di chiarimento, il presidente della Camera ha risposto con grande fermezza, senza arretrare di un passo. In relazione «ai commenti, alle prese di posizione e alle insinuazioni» sulla sua dichiarazione di martedì scorso, Nilde lotti «ribadisce di aver ritenuto doveroso e opportuno riaffermare la propria competenza (...) a decidere sulla delicatissima questione degli effetti dello scioglimento delle Camere sul procedimento d'accusa nei confronti del Presidente». Quindi, non è per nulla scontato quel che ha affermato Cossiga domenica. Ovvero, che il Parlamento sciolto non potrà giudicarlo. Questa «delicata valutazione» spetta a me, gli risponde la lotti. L'unica cosa che non posso fare è valutare se l'accusa è fondata, visto che spetta alla Corte costituzionale dirlo. Quindi, «appare del tutto fuori luogo adombrare anche la sola possibilità che il presidente della Camera avalli con i suoi comportamenti l'iniziativa volta alla messa in stato di accusa». Non mi farò certo «ispirare da interessi di parte» è la misurata risposta della lotti all'accusa (smentita) di «tenere bordone ai comunisti». Cossiga, al Gr2, aveva attaccato anche Occhetto: «La parola non spetta ai partiti - aveva ricordato il Presidente al leader del pds - ma finalmente, come si suole fare in democrazia, la parola spetta al popolo a cui chiederò di giudicare anche lui». Secca la replica del segretario: «Se Cossiga mi chiama al giudizio del popolo, allora io chiederò a tutti i cittadini che sono favorevoli ad una uscita dall'attuale crisi del sistema istituzionale di partecipare a questo giudizio. Quanto alle accuse alla lotti - ha concluso Occhetto - 0 Presidente ha il dovere di aggiornarsi sui cambiamenti che avvengono nei nomi dei partiti». E tra smentite a confidenze fraintese dai giornalisti e comunicati ufficiali ben compresi da tutti, si capisce che, andando avanti così, la campagna elettorale finirà col parlare unicamente di Cossiga dividendo tutto lo schieramento politico in due: il partito favorevole al Presidente in carica e quello dei freddi e dei dichiaratamente contrari. In appoggio a Cossiga, che deve essere stato considerato in difficoltà, sono scesi i socialisti, i missini e i liberali. Il senatore socialista Santini ha invitato i presidenti di Camera e Senato, lotti e Spadolini a muoversi col «massino di serenità e di prudenza». Un modo per dire, state attenti a quello che fate a proposito di Cossiga, anche perché siete espressione «di partiti che oggi sono all'opposizione». Il segretario liberale, Altissimo, ha difeso il comportamento di Cossiga sostenendo che «è il motore del cambiamento, la spinta salutifera a che qualcosa muti. Una molla propulsiva verso il cambiamento». E il leader missino, Fini, è sceso in campo accanto a Cossiga per attaccare Nilde lotti, la quale sarebbe facendo «soltanto rumore e sta tentando di allestire un processo popolare. Lo scioglimento delle Camere scioglie tutto». Questo attivismo dei missini a fianco di Cossiga, nella convinzione di raccogliere i voti dello scontento, sconcerta, preoccupa e amareggia i più. Il Presidente non si metta alla testa di chi domenica marciava scandendo il suo nome, col braccio destro le- vato nel saluto romano, e neppure si presti ad essere utilizzato. Questo venga risparmiato» scriveva ieri La voce repubblicana - Siamo sorpresi, ancor più che duramente scossi, per il fatto che il capo dello Stato abbia rivolto ai dichiarati eredi del fascismo e dei repubblichini di Salò l'appello alla "rivoluzione morale" e alla "mobilitazione delle coscienze"». Sorpreso anche Cariglia dall'intesa che pare essere sbocciata tra Cossiga e i missini: «Alla adunata del msi a Milano, salutata dal messaggio di Cossiga, ci sono state manifestazioni a dir poco disdicevoli», Questa è la cronaca di una giornata di pre-campagna elet¬ torale. Ieri Cossiga è andato a casa del ministro dell'Interno, Scotti (non può muoversi perché si è rotto un femore) per discutere delle procedure per indire le elezioni e delle relative «misure di ordine pubblico». Oggi si riunisce la segreteria del psi. Alberto Rapisarda Nilde lotti «Non seguirò interessi di parte» In alto Antonio Cariglia Il presidente Cossiga prima accuse, poi smentite
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