AL BANDO I PILOTI TORINESI
u NA delle maggiori difficoltà del Rally di Montecarlo consiste nella variabilità delle condizioni atmosferiche che possono mutare nel giro di pochissime ore, modificando le condizioni del manto stradale. Sulle strade di montagna non è infatti improbabile che tratti asciutti siano alternati ad altri umidi, ghiacciati, se non addirittura innevati. Per questo motivo il ruolo del ricognitore diventa essenziale. Il suo compito è quello di transitare sulle prove speciali un paio di ore prima della gara per individuare i tratti ghiacciati e segnalarli al proprio pilota. Come ricognitori vengono scelti piloti validi, affiancati a bravissimi navigatori che, con una copia del quaderno delle note stilato dall' equipaggio che devono appoggiare, annotano i tratti di verglas, le placche di ghiaccio che si possono parare elevanti all'improvviso all'uscita di una curva, o dove inizia un tratto innevato. Tutte indicazioni utili all'equipaggio in gara per scegliere il tipo di pneumatici da impiegare. Forse più che in altre gare, al «Montecarlo» la scelta delle coperture è importante al fine della vittoria. In passato sono stati numerosi i piloti torinesi impegnati AL BANDO I PILOTI TORINESI buon palmarés e la sua esperienza nel Mondiale, non è ancora riuscito a trovare un volante ufficiale per questa stagione. Un peccato perché quest'anno di piloti italiani impegnati assiduamente nel Mondiale rischia di essercene uno solo: Miki Biasion, al volante di una Ford. [r. v.] 26 in questo lavoro per appoggiare Cerrato e Fiorio che quest'anno però non partecipano alla corsa monegasca. Il primo perché il suo programma prevede l'ennesima partecipazione al campionato italiano sempre al volante di una Lancia Delta. Per Cerrato potrebbe trattarsi dell'ultima stagione di corse prima di passare ad un lavoro di relazioni pubbliche per conto della Federazione. Un compito abbastanza indicato al pilota torinese che, delle tre edizioni del Montecarlo da lui disputate, ricorda con particolare piacere la penultima, corsa nel 1989 in coppia con il giornalista televisivo Gianni Vasino. «Si trattava di una partecipazione senza velleità agonistiche - spiega Cerrato - con il solo compito di spiegare al grande pubblico televisivo cosa avviene durante un rally. Vasino, che non aveva mai in precedenza fatto da navigatore, ha ricoperto il ruolo di passeggero, senza ovviamente leggermi le note. Il percorso lo avevo visionato in precedenza con Cerri. In più in ogni tappa sceglievamo un tratto cronometrato nel quale svolgere una vera e propria telecronaca diretta dall'abitacolo. Un'esperienza unica, culminata anche con un buon risultato: settimi assoluti. Nell'ultima notte ci siamo anche presi la soddisfazione di raggiungere e superare in classifica il belga Duez, in gara su una Toyota ufficiale». Per Alessandro Fiorio, «appiedato» la scorsa stagione dalla Ford, il futuro non appare oggi assolutamente roseo. Il giovane torinese, nonostante il
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