La Stampa - Consultazione Archivio

AUDITORIUM AUDITORIUM Quarta e Quinta di Beethoven grandi protagoniste alla Rai CON l'esecuzione della Quarta e della Quinta - il 23 alle 20,30 all'Auditorium - il ciclo integrale delle sinfonie di Beethoven diretto da Aldo Ceccato per la Rai giunge a una tappa interessante: non è consueto sentire nella stessa sera le due composizioni, diverse come sono per concezione drammatica e struttura formale, nonché per l'esito quasi opposto di fortuna presso il pubblico. Composta nel 1806 ed eseguita l'anno successivo, la Quarta s'inserisce nel periodo che porta alla scrittura delle 32 Variazioni in do minore per pianoforte e termina con la travagliata genesi della Quinta. Stretta tra la Eroica e la sinfonia del Destino, la Quarta appare, come diceva Wagner, «una fanciulla spaurita tra due giganti»: caratteristica che forse le ha causato una sorta di reticenza negli interpreti moderni. Dopo il misterioso Adagio introduttivo, un Allegro vivace giocato sulla contrapposizione di due temi fondamentali conferisce al discorso uno sviluppo festoso, per ritornare nel seguente Adagio verso una dimensione cantabile di chiara ispirazione liederistica. Segue un doppio Scherzo dall'andamento tumultuoso, dalla scansione ritmica selvaggia e dagli squarci modulanti di grande intensità. La conclusione è affidata al breve Allegro ma non troppo che ruota attorno alla tonalità fondamentale, il si bemolle maggiore, in un clima di luminosa serenità. E' il do minore, invece, la tonalità prescelta per la sinfonia successiva, Top. 67: una tonalità capace di piegarsi in Beethoven alle esigenze di un'espressione grandiosa e venata di funebri presagi. Alla luce del suggestivo attacco, le quattro famosissime note «del destino», tutto l'andamento successivo s'impronta a un carattere di nobile drammaticità, che trascolora dalle sonorità granitiche dell'Allegro con brio iniziale alla dolce elegia del secondo movimento per concludersi nell'iridescente Finale, nel quale l'epos beethoveniano raggiunge imo dei momenti di più sincera ed elevata commozione. Alfredo Ferrerò . incora Beethoven (immagine in basso) nei concerti della stagione Rai