Gelada maestre d'inganni

Gelada, maestre d'inganni I BABBUINI DELL'ETIOPIA Gelada, maestre d'inganni Le femmine, proprietà esclusiva del maschio adulto, fingono e mentono per accoppiarsi con i giovani celibi IN certi casi la gente ha strane convinzioni. E' convinta, per esempio, che le foche vivano soltanto nei mari freddi e si stupisce quando sente dire che alcune prosperano nelle acque delle Galapagos, in pieno equatore. Allo stesso modo si abbina di solito l'idea delle scimmie con quella delle foreste tropicali, mentre ci sono i macachi che vivono nelle isole nipponiche più settentrionali, dove la neve è di casa. E altre scimmie, come i babbuini gelada, che vivono sulle più alte montagne d'Etiopia, fra i tremila e i quattromila metri, dove non fa certo caldo. Ed è proprio dei gelada che vogliamo parlare oggi. Queste scimmie amanti del freddo hanno sul petto una zona nuda di pelle rosa confetto, che diventa di un rosso scarlatto acceso quando l'animale è eccitato. Nella femmina le natiche si fanno di un rosso intenso durante l'estro. Ma nell'erba alta della savana quel chiaro segnale che dice ai maschi «Sono entrata nel periodo fecondo» non potrebbe venir recepito se non vi facesse riscontro l'intensificarsi della macchia rossa sul petto, che emerge dalla vegetazione ed è chiaramente visibile a distanza. Che il gelada sia diverso da tutti gli altri babbuini lo dimostra il fatto che gli studiosi non sono d'accordo sulla sua origine filogenetica. C'è chi lo ritiene disceso da un ramo secondario dei macachi e chi invece lo considera parente stretto dei cercopitechi. Comunque stiano le cose, si tratta di scimmie particolarissime, che oggi si trovano in natura soltanto sull'altopiano etiopico, dal confine con l'Eritrea fino alla regione di Addis Abeba. Purtroppo non si può dire che sia garantita la loro sopravvivenza. Li minaccia soprattutto il graduale estendersi delle aree coltivate in un Paese come l'Etiopia che ha un bisogno disperato di cibo. Come gli altri babbuini, anche i gelada, quando possono, fanno irruzione nelle piantagioni e non c'è quindi da meravigliarsi che i coloni li uccidano senza pietà, considerandoli un vero e proprio flagello. Eppure, i pochi zoologi che si sono avventurati nelle afte montagne dove vivono, hanno potuto rendersi conto della straordinaria vita sociale di queste scimmie così poco conosciute. E' stato appunto il desiderio di poterne studiare più a fondo il comportamento che ha spinto lo zoo del Bronx di New York ad attuare un ambizioso progetto: creare per i gelada una riserva in una vasta area che riproducesse il più fedelmente possibile l'habitat originario della specie. E oggi il nucleo del Bronx Zoo, che comprende diciotto esemplari, è la più ampia raccolta di gelada in cattività. Amalgamare animali estranei non è stato un compito facile, perché i gelada sono come gli uomini: occorre del tempo prima che gli individui familiarizzino tra loro e divengano amici. Alla fine però anche i gelada che sembravano i più riluttanti a socializzare, e dapprincipio guar¬ davano con diffidenza i compagni sconosciuti, a poco a poco si abituavano alla loro presenza e incominciavano a comunicare con loro. Si è scoperto che queste singolari scimmie posseggono un vocabolario composto di almeno 25 differenti richiami vocali, che trasmettono ai compagni altrettanti messaggi, di cui noi non riusciamo ancora a decifrare il significato. A questi si deve aggiungere tutta una gamma di espressioni facciali e gestuali, che possiamo interpretare solo in parte. Quando un individuo è in collera, dimostra efficacemente il suo stato d'animo guardando fisso l'avversario con le sopracciglia sollevate: quella fissità dello sguardo equivale a una sfida e fa risplendere le palpebre chiare, che contrastano in modo netto con il viso nero. Oppure solleva il labbro superiore, scoprendone la parte interna rosa pallido e mettendo in bella evidenza i giganteschi canini. E' un avvertimento eloquente rivolto ai nemici. Particolarmente imponenti sono i maschi, molto più grossi e più forti delle femmine. Vige il regime della poligamia, come tra i babbuini. Il maschio adulto si accaparra cinque o sei femmine e le considera proprietà privata, mettendo in difficoltà, come sempre succede nelle specie sociali in cui si stabilisce una scala gerarchica, i maschi giovani. Questi, non potendo competere con i padroni degli harem, cercano di cavarsela ricorrendo all'astuzia. Così, approfittando di un momento di distrazione del sultano, acchiappano una femmina dell'harem e si accoppiano con lei, sempre che sia consenziente. Gli studiosi hanno osservato episodi particolarmente significativi al riguardo. Robin Dunbar ha visto una femmina di gelada nascondersi dietro un cespuglio per non farsi vedere dal suo padrone e signore e soffocare le urla postcopulatorie che normalmente emette quando si accoppia con il sultano. Lo zoologo svizzero Hans Kummer ha visto invece una ge¬ lada femmina gestire una relazione illecita con un maschio giovane. Anche in questo caso, i due si celavano dietro un cespuglio per non farsi vedere dal sultano. Senonché, tra un accoppiamento e l'altro, l'adultera usciva dal suo nascondiglio, si avvicinava con mille moine al legittimo sposo e gli faceva un po' di grooming per tenerselo buono e dissipare in lui ogni sospetto. Dopo di che, quatta quatta, ritornava dietro il cespuglio e continuava il rapporto interrotto con l'amante. Isabella Lattea CoHmann pe babbuini gelada, che si trovano solo sulle più alte montagne d'Etiopia, hanno sul petto una zona nuda di pelle rosa confetto, che diventa rosso scarlatto quando l'animale è eccitato

Persone citate: Hans Kummer, Robin Dunbar

Luoghi citati: Addis Abeba, Eritrea, Etiopia, New York