L'automobile è riciclabile

L'automobile è riciclabile ECOLOGIA L'automobile è riciclabile Tutte le industrie costruttrici si attrezzano per il recupero delle vecchie vetture «Miniere» di acciaio, riserve di vetro e gomma che fino a ieri andavano sprecati SONO circa cento anni che l'automobile si è affermata. Ormai di automobili ce ne sono tante che a fatica risolvono il problema della mobilità e sono diventate esse stesse un problema da esaminare attentamente a tutela dell'ambiente. E' quanto si sta facendo un po' in tutta Europa coinvolgendo costruttori, operatori del settore ed istituzioni pubbliche. In Italia la Fiat ha addirittura creato una direzione specifica solo per i problemi di riciclaggio e il 20 novembre 1991 ha presentato un sistema che dovrebbe portare al recupero del 100 per 100 di tutti i materiali usati nella costruzione dell'auto. Un impianto sperimentale è già stato costruito nel comprensorio di Mirafiori. In Francia, a St-Pierre-de-Chandieu, è entrata in funzione una «linea di smontaggio» della Citroen che consente il recupero quasi totale dei componenti dell'autoveicolo. Quattro persone, lavorando otto ore al giorno, smontano una vettura ogni 30 minuti, cioè circa 3500 vetture l'anno. Appena la carcassa arriva, prima ancora di entrare nello stabilimento, passa per le «stazioni ecologiche» dove viene «disinquinata» vuotando tutti i vari serbatoi di liquidi: carburante, liquido dei freni, olio motore. Viene inoltre smontata e messa da parte la batteria. Tutti i fluidi, raccolti in cisterne separate, vengono quindi rigenerati. Si passa quindi all'attacco delle schiume di poliuretano che rivestono i sedili. Si procede a tagliarle secondo un piano standard e quindi ad immagazzinare i ritagli, che vengono triturati e trattati in modo da essere riutilizzabili come componenti di base. Sono componenti importanti che rappresentano circa il 20% del volume di materiale recuperabile. I pneumatici non vengono certo trascurati; quelli che lo consentono vengono recupera¬ ti, ricoperti e immessi sul mercato dei ricambi con garanzia del costruttore. La stessa sorte subiscono altre parti «nobili» come il cambio, l'alternatore ed il motorino di avviamento. Restano i componenti di plastica ed i cristalli. Paraurti, protezioni laterali, copriruota, e vetri laterali sono in genere triturati e riutilizzati dall'industria del vetro o edilizia. Non prima di aver messo da parte i cristalli utilizzabili così come sono. La materia prima non manca. In Europa ogni anno vengono tolte dalla circolazione 12 milioni di autovetture e il procedimento di recupero consente di ricavare 600 chilogrammi di acciaio e ghisa ed 80 chilogrammi di altri materiali. Quantitativi tutt'altro che trascurabili, come ha già dimostrato il progetto «Fenice» della Fiat e certamente verrà confermato dallo stabilimento di recupero di Mirafiori. Secondo il programma Eureka «Recap», al quale partecipa anche la Fiat, entro il 1994 si dovrebbe arrivare a produrre vetture interamente riciclabili. I vari componenti verrebbero tutti marcati in modo da facilitare identificazione e selezione e si ridurrebbe notevolmente il numero dei tipi di plastiche utilizzate nel proces¬ so di fabbricazione in modo da facilitare le operazioni di cernita e diminuire i tipi di processo necessari al riciclaggio. Il bello di tutta l'operazione è che, forse per la prima volta, collaborano tutti i più importanti costruttori europei, con un atteg¬ giamento completamente nuo vo per un ambiente altamente competitivo come è quello della produzione di automobili. For se l'Europa sta veramente na scendo. Stefano Pavan RECUPERO BATTERIE BENZINA 11 CONSORZIO

Persone citate: Stefano Pavan

Luoghi citati: Europa, Francia, Italia