UNA REGINA PER TORINO

UNA REGINA PER TORINO UNA REGINA PER TORINO La vita di Cristina di Francia LE chiese di San Francesco da Paola, di Santa Teresa e di Santa Cristina per un verso, e per l'altro il Castello del Valentino, la Vigna di Madama Reale ed il Palazzo Reale, sono le imponenti costruzioni che restano a Torino legate al nome di Cristina di Francia. Esse rispecchiano la multiforme personalità della duchessa, impegnata ad esaltare le glorie e le aspirazioni regali della dinastia sabauda ed al tempo stesso incline ad un fanatismo religioso che rasenta talvolta la superstizione. Le storiche dell'arte Giuliana Blli Bihi Brugnelli Biraghi e Maria Bianca Denoyé Pollone nel volume Chrestienne di Francia. Duchessa di Savoia Prima Madama Reale presentano la biografia affettuosa ed accattivante di Cristina di Francia (16061663). Figlia di Enrico IV di Francia e di Maria de' Medici, diventa sposa giovanissima del futuro duca di Savoia Vittorio Amedeo I, reg , ggendo in seguito con insolito vigore le sorti dello Stato pedemontano sino alla propria morte (quindi dal 1637 al 1663). Fonti privilegiate di questo studio sono la memorialistica, le lettere ed anche una certa letteratura dell'effimero in gran voga all'epoca (cronache dei balli di corte, dei ricevimenti, ecc.). Emerge il ritratto di una donna ambiziosa e volitiva, amante del lusso e delle feste, capace di passare disinvoltamente dalle penitenze ai balletti mascherati, dai grandiosi caroselli sulla piazza del Castello al pio ascolto di quindici Messe consecutive «stando sempre in ginocchio». Il volume sottolinea il ruolo culturale della giovane duchessa nella corte sabauda del Seicento; essa invita a Torino i più quotati artisti ed artigiani lombardi, fiamminghi e francesi, favorendo lo sviluppo di un gusto raffinato dell'arredo che si ispira ai modelli delle grandi città europee. La figura di Filippo d'Agliè «consigliere intimo» ed artefice tra i maggiori delle fortune della duchessa - è tratteggiato con partecipe simpatia dalle autrici, che lo ritraggono «splendente di giovinezza, bello e di innegabile fascino... colto e di grande ingegno... dotato di talento poetico e di gusto raffinato». In lui la giovane vedova trova appoggio sicuro ed intesa profonda; per lei il nobile canavesano si presta ai compiti di governo, alle lotte sul campo ed alle più dilettevoli regie degli «otia» ducali. Opera di Filippo sono le decorazioni «fiorite» e poetiche per l'appartamento della duchessa al Valentino, le invenzioni per le pitture delle stanze della Vigna collinare e soprattutto i grandiosi spetta i grados spettacoli e specialmente i balletti che vedono Cristina protagonista adulata ed esaltata per bellezza, virtù e innumerevoli altre qualità fisiche e morali. Restano sullo sfondo le intricate vicende politiche che vedono il giovane ducato impegnato in lotte continue fra Francia e Spagna, esanime per le gravose spese di guerra, devastato da lunghi anni di peste e dalla conseguente carestia. La superba sorella del re di Francia tiene testa come può alle lusinghe minacciose del potente cardinale Richelieu e del suo sovrano, alla rivolta dei cognati Tommaso e Maurizio legati a filo doppio con la Spagna ed alle lotte intestine che ne seguono fra «madamisti» e «principisti». L'intraprendenza di Cristina tiene a bada il complesso universo del suo tempo ed il suo ritratto non sfigura fra quello delle donne celebri della sua terra d'acquisto: da Adelaide di Torino alla contessa Bona, dalla duchessa Jolanda a Bianca di Savoia: una lunga tradizione famigliare di donne intrepide e forti. Barbara Berlini Giuliana Brugnelli Biraghi Maria Bianca Denoyé Pollone Chrestienne di Francia. Duchessa di Savoia Prima Madama Reale Cribaudo, pp. 239. L 28.000 Cristina di Francia

Persone citate: Berlini, Brugnelli Biraghi, Cristina Di Francia, Enrico Iv, Giuliana Brugnelli Biraghi Maria, Maria Bianca Denoyé, Vittorio Amedeo I