Letture in tasca di Giovanni Tesio

Letture in tasca Letture in tasca Alberto Cantoni L'illustrìssimo Sellerio, pp. 357, L. 15.000 Sesto volume della collana «L'Italia» diretta da Salvatore S. Nigro. E' il romanzo più noto di un autore oscuro ai più, impropriamente catalogato come verista, scapigliato, manzoniano. Morto nel 1904 dopo una vita trascorsa da gentilhomme campagnard nella sua tenuta di Pomponesco, un paesotto del Mantovano, fu viaggiatore, letterato, fine umorista e proprio per questo letterariamente adottato da Luigi Pirandello, che s'incaricò di pubblicare il romanzo rimasto inedito prima su «La Nuova Antologia» e poi in volume (1905). La vicenda racconta di un conte Galeazzo che è costretto dalla promessa sposa ad una prova singolare: a vivere dal di dentro la vita della sua tenuta, vestendo i panni mentiti di un bracciante a spasso: «Una commedia rurale senza la drammaticità ruzantiana e priva delle elucubrazioni pirandelliane», come scrive Roberto Cadonici nella chiara Introduzione. Marie-José Heijkant (A cura di) Tristano Riccardiano Pratiche, pp. 464, L. 28.000 Materia bretone o arturiana rielaborata in volgare italiano da un autore anonimo nella prima metà del tredicesimo secolo. Il testo si chiama Riccardiano perché conservato nella Biblioteca Riccardiana di Firenze e testimonia della fortuna che il romanzo di Tristano ebbe presso la borghesia comunale. L'amore, la prodezza, l'avventura, il sogno, l'intreccio costituiscono gli ingredienti essenziali di una lettura che mostra di poter uscire dai circuiti dei pochi adepti filologicamente attrezzati. L'edizione riproduce infatti anastaticamente il testo dato da Ernesto Giacomo Parodi nel 1896, ma con un po' di buona volontà il piacere è aperto a tutti. Nella collana «Biblioteca Medievale». Joseph Conrad Lord Jim Mursia, pp. 374, L. 12.000 Nella Gum uno dei più bei romanzi del polacco Jozef Konrad Korzeniowski semplificato in Conrad (1857-1924), maestro riconosciuto della narrativa inglese, coscienza inquieta e moderna di quel «cuore di tenebra» che vive celato nel trionfo coloniale dell'impero vittoriano. Vi si racconta la storia di un ufficiale che abbandona nel momento del naufragio una nave carica di pellegrini. Approdato su un'isola malese, è perseguitato dal rimorso e finisce per offrirsi come vittima innocente alla vendetta degli indigeni. Sacrificio o sogno di grandezza? L'ambiguità della storia, che sfugge a interpretazioni troppo univoche, è messa in giusta luce da Elio Chinol nella Presentazione. Traduzione di Renato Prinzhofer e Ugo Mursia. Giani Stuparich Ritorneranno Garzanti, pp. XUV-477, L. 16.000 E' il romanzo sicuramente più impegnativo dello scrittore triestino (1891-1961), autore di libri più noti come Colloqui con mio fratello o di racconti come L'isola, l'opera migliore. Autobiografia e moralità, come osservava Bruno Maier, si intrecciano in una vicenda ambientata nella prima guerra, mondiale, ma pubblicata nel 1941 durante l'imperversare della seconda. Guerra e famiglia ne costituiscono l'ossatura, sullo sfondo di una Trieste che si muove tra opuscoli irredentistici e movimenti slavofili, tra affetti domestici e sentimenti di fervore coatto. Una leggera patina ottocentesca, evidente nel taglio delle figure e nel linguaggio, che fa pensare a certa tradizione patriottica e soprattutto a romanzi come 11 dot tor Antonio di Giovanni Ruffini. Nei «Grandi Libri». Giovanni Tesio

Luoghi citati: Firenze, Italia, Pomponesco, Sesto, Trieste