Crack dei falsi containers Candellero non va in aula

Crack dei falsi containers Candellero non va in aula Stamane a Pinerolo il processo per bancarotta Crack dei falsi containers Candellero non va in aula S'inizia stamane, a Pinerolo, il processo a Nuccio Candeliere il finanziere di Vigone travolto dal crack dei falsi container. Candeliere ha scelto il rito abbreviato e quasi certamente non si presenterà in aula. In questo modo l'imputato usufruisce di una riduzione della pena fino ad un terzo. Amnistiati i reati di truffa, restano in piedi la bancarotta e alcuni reati finanziari. Negli Anni '83-87 il finanziere riuscì a raccogliere nel Pinerolese circa 35 miliardi. Denaro entrato nelle casse di Candeliere che puntualmente pagava ai risparmiatori interessi vantaggiosi. «Con i vostri soldi acquisto dei container che poi noleggio alle società di trasporto». Con queste parole Candeliere, che godeva di una solida fiducia, era riuscito a costruire il suo impero. Presidente del Pinerolo Football Club, aveva grandi ambizioni che lo porta¬ rono a far nascere anche un giornale quotidiano pinerolese. La Raco, società con sede nel grattacielo di Pinerolo, era il punto di riferimento per gli oltre 1500 risparmiatori, fra i quali molti pensionati. Nell'ufficio ad accoglierli c'era sempre Giulio Bertotto, braccio destro di Candeliere ma non molto informato sulla consistenza degli investimenti. Quando scoppiò lo scandalo, travolto dal rimorso, piuttosto che affrontare i giudici preferì uccidersi. Candeliere dopo un breve periodo di latitanza - si era rifugiato in Francia - si costituì alla Guardia di Finanza. Alcuni mesi di carcere, poi il giudice gli concesse gli arresti domiciliari e in seguito la libertà provvisoria. Solo una parte, il 34 per cento del denaro della truffa, è stato recuperato e distribuito ai creditori, il resto è svanito.

Persone citate: Candellero, Giulio Bertotto, Nuccio Candeliere, Raco

Luoghi citati: Francia, Pinerolo, Vigone