Montecarlo in ginocchio da Carolina

Montecarlo in ginocchio da Carolina Appello degli abitanti del Principato: «Sei la nostra First Lady, non devi fuggire» Montecarlo in ginocchio da Carolina Ma lei vuole andare in America MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO La principessa triste non torna più nella sua casa di fronte al mare. E adesso, forse, Carolina di Monaco se ne va, annunciano i giornali: a Philadelphia, negli States. Sarà come una fuga, perché Carolina non è solo il ritratto dolce e patinato del Principato. E' il suo simbolo, così bella e così ricca. Dall'altra parte dell'Oceano, nel cuore del mondo, questo Paese dei balocchi affacciato sul mare sembrerà ancora più lontano, quasi un'immagine della memoria. Giusto così, magari. Alla Principessa triste chissà come appare oggi il suo regno di luci e splendori, di grandi feste e buoni sentimenti, così tenacemente immobile nel tempo. A Montecarlo si sta spegnendo un giorno di sole e il vento porta ancora via le nubi. Alle 17,12 Stéphanie entra al Café de Congres, accompagnata dalle sue quattro guardie del corpo, e dai tavolini fanno cenni col capo quando Monsieur Romeo smette di parlare al telefono per salutarla. Il principe Ranieri è al Palazzo Grimaldi, in cima alla Rocca. Alberto, forse, ritroverà stasera i suoi amici, al Jimmy'z o al Paradise, a due passi dal Casinò. Sfilano le macchine lentamente sul Boulevard Albert I, davanti al porto, mentre s'accendono i lampioni. La scritta sul muro di cemento nel sottopassaggio del Loew's l'hanno cancellata in fretta, come si conviene a un Principato che ha sempre guardato il mondo dalla finestra, senza sporcarsi le mani. Diceva: «Caroline ritorna, Montecarlo senza di te è finita». Fino a pochi giorni fa, nei negozi vendevano ancora le cartoline con il ritratto del principe regnante e della sua famiglia: Ranieri III, assieme ad Alberto, Stéphanie, Caroline e Stefano Casiraghi. Cinque sorrisi. Non importa che Casiraghi sia scomparso tragicamente, più di un anno fa. Niente sembra cambiato in questo Paese da operetta, con le vetrine illuminate e le barche di lusso nella rada, con i turisti a passeggio sul lungoma¬ re, con i camerieri in divisa sulla porta dei bar, in questo Paese dei balocchi che non conosce problemi, tasse, dolori. In fondo, l'unica persona che appare davvero diversa è proprio lei, Caroline. Dopo la morte di Stefano Casiraghi, che si è schiantato con il suo motoscafo durante una gara di offshore, la principessa trascorre lunghi giorni a Saint-Rémy de Provence. Niente feste, nessuna serata, niente ricevimenti, riferiscono le cronache. A Saint-Rémy fa la spesa come una casalinga qualsiasi, veste quasi sempre con lo stesso abito bianco e nero a pois, da collegiale, compra il pesce dalla signora Claudine, prepara lei le zuppe a casa, per Andrea, Charlotte e Pierre che le trotterellano davanti quando passeggia per il paese. Passa il tempo nella Maison des sources, che ha comprato dal conte Jacques de Senard, in mezzo agli olivi che ha voluto far piantare, chiacchierando con Baptiste, il contadino che le porta tutti i giorni il Camembert, leggendo il giornale locale che ogni tanto parla di lei: «Sua altezza Caroline di Monaco ha deciso di lasciare per sempre Montecarlo e gli obblighi di rappresentanza del principato. Vivrà a Saint-Rémy, in mezzo a noi. Del resto, era già nostra signora nel Medioevo». Lei appena può incontra don Pierre, occhiali spessi e largo sorriso, il parroco di Saint-Martin, la chiesa dalle larghe colonne ioniche che si affaccia sulla piazza grande di Saint-Rémy, o aspetta Vincent Lindon, il suo nuovo amico, l'attore del Tempo delle mele numero 3. Ha comprato una nuova casa a Parigi, a Versailles, un elegante villino di due piani, come riporta il settimanale Gente. «Andrà a vivere là», dicono. Forse non è vero, ma Montecarlo sembra ogni giorno più lontana. E da un anno a questa parte anche le apparizioni in pubblico della principessa sono sempre più rare. L'hanno vista a Vallecrosia, vicino a Imperia, per il ricevimento di nozze della sua governante, Eva Albenzio; al Principato e a La Spezia, per il varo di Pacha III, il panfilo da dieci miliardi che regalò a Casiraghi; ancora a Monaco, il 19 novembre per la festa di Santa Devota; a Parigi per il decimo anniversario della «Fondazione Principessa Grace». Tutte le volte si sono scatenati i paparazzi. Ma ogni volta non era più la cronaca di un successo, di una trasgressione felice, non era più ilracconto di una vita spensierata. Un valzer triste. La principessa è stanca. Le ha scritto il padre, le ha chiesto di tornare, di «presenziare». Saranno solo strane coincidenze, ma nel Principato gli alberghi sono meno pieni, i casinò hanno avuto un calo di profitti, le attività commerciali hanno perso fino a 50 miliardi di lire. Certo, al Principato non si addice il lutto. Ma vale davvero così tanto Carolina? A Radio Montecarlo, José Origo non sa niente, «mi perdoni», e non ha tempo di parlare, e poi qui non c'è nessuno, «solo il dj». Stand by me, canta una voce, stand by me. Un solo commento, quasi d'obbligo: «Montecarlo ama Carolina». Chissà se dovrà cambiare per tenerla con sé. In fondo, la brutta stagione sta per finire. Anche l'oroscopo annuncia che «il 1992 sarà l'anno della più fulgida rinascita per l'amabile Carolina, principessa tanto amata dal pubblico. Le stelle saranno propizie». Pierangelo Sa pegno Non frequenta più Palazzo Grimaldi e vive coi figli in Provenza E c'è chi assicura che ha comprato una nuova casa a Parigi Carolina con Stefano Casiraghi in un momento di felicità. A sinistra la principessa poco dopo la tragedia con il padre. Qui a fianco il giovane attore francese Vincent Lindon

Persone citate: Casiraghi, José Origo, Monsieur Romeo, Parigi Carolina, Stefano Casiraghi, Vincent Lindon