«Consigli per gli acquisti, la mafia si vince» di F. 1.1.

«Consigli per gli acquisti, la mafia si vince» La campagna presentata da Martelli e Scotti. «E' essenziale la collaborazione di tutti i cittadini» «Consigli per gli acquisti, la mafia si vince» Maurizio Costanzo firma gli spot del governo contro il crimine ROMA. Annunci, cartelloni, spot tv per suscitare emozioni contro la criminalità. «Consigli per gli acquisti» per vendere un prodotto insolito: il piacere dell'onestà. Pagine a colori su periodici e rotocalchi, in totale 1681 annunci che dovrebbero riuscire a polarizzare l'attenzione degli italiani sul problema deh'emergenza-criminalità e vincere l'indifferenza di quanti sono convinti che mafia e delinquenza siano «fatti loro», cioè delle regioni cosiddette a rischio. La campagna «Libero di vivere» - questo lo slogan scelto da Maurizio Costanzo, curatore dell'iniziativa per conto del governo - è stata presentata ieri al Viminale dai ministri Scotti e Martelli, alla presenza del presidente del Consiglio Giulio Andreotti. «Nella lotta alla criminalità - ha detto il ministro degli Interni - non sono sufficienti prevenzione e repressione da parte delle forze dell'ordine, ma occorre anche il pieno e responsabile concorso dei cittadini, la cui partecipazione è essenziale». Scotti ha portato ad esempio l'atteggiamento dei commercianti di Capo d'Orlando che si sono organizzati riuscendo ad inchiodare, con la loro denuncia, la banda che li taglieggiava. Il governo auspica una sorta di sollevazione morale degli onesti e per favorirla si affida anche al messaggio pubblicitario. Ma per ottenere risultati più efficaci in tema di sicurezza, secondo il presidente del Consiglio, bisogna assicurare al cittadino una giustizia più snella, più rapida e meno «permissiva». «Salvaguardare le garanzie va bene ■■ ha detto Andreotti - ma occorre rivedere il concetto di garantismo che ha portato all'accentuarsi del fenomeno criminale. Chi delinque deve pagare il suo pedaggio senza riuscire a farla franca». Il presidente del Consiglio ha descritto così la «schizofrenia» del sistema giudiziario italiano: «Il nostro Paese sta vivendo un paradosso, perché da un lato può sembrare che viviamo in uno Stato di polizia, dall'altro le nostre prigioni sembra abbiano addirittura porte girevoli, proprio come i grandi alberghi». Anche il ministro della Giustizia è intervenuto per sottolineare la necessità che il governo esaurisca, nel campo della lotta al crimine, il programma concordato prima della fine della legislatura. «Sono talmente tante le cose da fare - ha detto Martelli - che se dovessimo farle tutte la legislatura non dovrebbe concludersi mai. Occorre però completare almeno l'iter del provvedimento antiracket». La campagna «Libero di vivere», che è solo il momento iniziale di un ciclo permanente che porterà ad una «Giornata per la legalità» dà tenersi ogni anno in primavera, prevede il coinvolgi¬ mento di 30 testate quotidiane, 8 periodici, 8 reti televisive, 2 reti radiofoniche. Durerà 53 giorni, a partire dall'8 febbraio, data in cui cominceranno gli annunci sui quotidiani. Le televisioni trasmetteranno dal 16 febbraio al 30 marzo. L'immagine di «Libero di vivere» è un bambino su un'altalena. Ma Costanzo punta soprattutto sul filmino pubblicitario: al centro il bambino sull'altalena che guarda, sullo sfondo di un cielo cupo, immagini di violenze, sparatorie, arresti, omicidi di mafia. L'altalena, ad un certo punto, rimane vuota e una voce fuori campo incita all'onesta «per dare un futuro a tuo figlio». Maurizio Costanzo è ottimista sull'esito della campagna. «L'esperienza mi dice che l'indifferenza della gente può essere vinta. Abbiamo le prime risposte positive: l'iniziativa non è ancora partita e più di 600 scuole hanno già offerto collaborazione», [f. 1.1.]

Persone citate: Andreotti, Giulio Andreotti, Maurizio Costanzo

Luoghi citati: Roma