Scia di sangue in Usa per un film violento
Scia di sangue in Usa per un film violento I servizi di sicurezza, pagati dalla Paramount, non sono serviti: un morto, feriti, gravi danni Scia di sangue in Usa per un film violento La proiezione di «Juice» scatena risse, sparatorie e rapine LOS ANGELES. La violenza è uscita dal film che racconta l'ultima rabbia americana ed è dilagata davanti alle sale cinematografiche, ha colpito i passanti, è finita in sparatorie, rapine e assassinio mescolando la vita di tutti i giorni e gli effetti speciali. E' accaduto venerdì, con il film «Juice», la cui proiezione ha provocato la morte di una ragazza a Chicago e vari episodi di intolleranza e devastazione con scontri e feriti in diverse zone del Paese. Diretto da Ernest Dickerson, che è stato il responsabile della fotografia di tutti i film girati sinora da Spike Lee, «Juice» racconta la diffìcile vita di quattro ragazzi che crescono in un ghetto infestato da crack, povertà e prostituzione. Sono uniti dalla passione per la rap music e come tutti i giovani dei ghetti sono ossessionati dalla ricerca di «Juice», di rispetto. Il protagonista, l'attore Omar Epps, pensa di poterlo ottenere affermandosi come disc-jockey, ma nel frattempo lui e gli amici vivono di piccole rapine e in un'escalation insensata finiscono per andar in giro a uccidere coi mitra. Per il film del suo debutto, Dickerson ha scelto una storia ambientata nel mondo senza speranza dei ghetti metropolitani come già avevano fatto l'anno scorso altri suoi colleghi di colore con «Boyz 'n the hood», «New Jack City», «Straight out of Brooklyn». E la Paramount, consapevole dei rischi associati con questo genere di film, aveva predisposto speciali misure di sicurezza nelle mille sale in cui è stato proiettato «Juice». In alcune, situate in zone calde, sono stati istituiti metal detector. Ma non è bastato. A Chicago alcuni spettatori appartenenti a due gang diverse hanno finito per venire alle mani fuori dal cinema e dopo aver estratto le pistole Tydsa Cherry, un'innocente passante di 16 anni, era a terra esanime. Un ragazzo di 14 anni è stato incriminato per l'assassinio. A Filadelfia, un diciottenne che usciva dal cinema è stato colpito da una pallottola che lo ha paralizzato. In un cinema di Boston c'è stata invece una sparatoria dentro la sala: un ragazzo ha rubato l'orologio a uno spettatore e quando alcuni agenti lo hanno fermato i compagni della sua gang hanno iniziato a sparare verso il soffitto, creando il panico e costringendo gli spettatori impauriti a scappare dalla sala. Ci sono state sparatorie anche a Lansing, nel Michigan. Alla fine dello spettacolo, alcuni spettatori sono finiti alle armi e un diciassettenne si è ritrovato con due pallottole nella gamba. A New York si è arrivati «solo» alle coltellate: è accaduto durante una proiezione a Manhattan finita con uno spettatore all'ospedale. Sono stati segnalati episodi minori di violenza in Nebraska, in Arkansas e persino in Alaska. La Paramount e i distributori hanno comunicato che le misure di sicurezza saranno rafforzate. Lorenzo Sorta
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