Nella gara in mezzo al traffico le due ruote non hanno rivali di Giuliano Dolfini

Nella gara in mezzo al traffico le due ruote non hanno rivali Nella gara in mezzo al traffico le due ruote non hanno rivali Ovuil è il mezzo di trasporto più veloce per spostarsi in città? In una gara (semiseria, ma indicativa), che ha avuto per teatro il traffico di tutti i giorni, si è scoperto che è la moto: ha «sconfitto» nell'ordine bicicletta, tram e automobile. Sono stati il «Treno Verde» e la Lega per l'ambiente ad organizzare il cimento, dal Rondò della Forca (corso Regina angolo via Cigna) fino a raggiungere il treno ecologico, al binario 20 di Porta Nuova, distante tre chilometri. Il tram era il 12 e gli altri mezzi dovevano seguire un percorso più o meno parallelo, consentito ai mezzi privati. Le 4 persone in gara erano: Corrado Montefalchesi, ex consigliere regionale, con una 127; Vitale Marongiu del «Treno Verde» in bicicletta. Renata Germanet, impiegata comunale all'anagrafe, passeggera del tram. Alberto Santel, della segreteria regionale della «Lega ambiente», con una moto di media cilindrata. Il via alle 17,12, alla fermata del tram. Il 12 ha un tragitto che si snoda su corso Regina Margherita, via XX Settembre, via Arsenale, via S. Secondo. Però gli altri hanno seguito itinerari più variabili: la moto e la bici hanno percorso via Bligny, corso Siccardi, via S. Teresa e via Lagrange. L'auto ha preferito corso Regina, via Milano, Monte di Pietà, via Bertola, via S.Teresa, via Roma, corso Vittorio. Al posto di controllo di via Bertola, angolo via Arsenale (oltre metà tragitto), il primo a transitare è Santel con la «Bmw». Seguiva il ciclista. Poi il 12 ed infine la 127 di Montefalchesi, già con ritardo. A Porta Nuova, al binario 20, Santel è arrivato senza problemi, anche perché ha trovato un parcheggio di fortuna per la moto: erano le 17,28. Anche Marongiu è riuscito ad incatenare la bicicletta ad un palo e raggiungere il treno poco dopo, alle 17,30. Ed il tram? Scesa alla fermata di via S. Secondo Renata Germanet è salita sul «Treno verde» alle 17,34. «Colpa delle auto che ostacolavano il tram», si è lamentata. Per Montefalchesi difficile è stato trovare il parcheggio: 7 minuti per un posto in via Gioberti: è arrivato ultimo alle 17,46, dodici minuti dopo il tram, sedici dopo la bici, e diciotto dopo la moto. Ecco il suo «calvario» di automobilista. «Fino a Piazza della Repubblica non ci sono stati problemi - spiega -. Però ad un semaforo c'è già una coda di 20 auto. Altro intasamento in via Milano, davanti al Municipio. In via S.Teresa vi erano auto parcheggiate su en- trambi i lati, per cui ho dovuto fermarmi». Continua: «Altra coda in via Roma, addirittura una vettura mal parcheggiata ne blocca altre dieci. Sono le 17,34 quando arrivo al semaforo di corso Vittorio, per svoltare in via Sacchi». Ma ecco l'handicap, ovvero la ricerca del parcheggio. E sette minuti per un pacheggio a quell'ora non sono molti. Dopo la sfida di ieri, oggi il «Treno verde», sale in cielo. Alle 13 davanti alla facoltà di architettura al Valentino, ci sarà la mongolfiera azzurra (50 metri di diametro). L'aerostato porterà in quota tre esperti di inquinamento e di analisi: Francesco Pacini, Mino Rosso e Franco Cuttica, che con strumenti e foto a raggi infrarossi controlleranno smog, rumore e fonti di calore. Giuliano Dolfini