Accola, un rischio da sei punti di Cristiano Chiavegato

Accola, un rischio da sei punti SCI Lo svizzero rivale di Tomba solo venticinquesimo nella libera di Kitzbuehel Accola, un rischio da sei punti Vittoria di Heinzer che ottiene il record della pista con una media di quasi 108 chilometri l'ora Franco Colturi (nono) il migliore degli italiani, oggi seconda discesa valida per la combinata KITZBUEHEL DAL NOSTRO INVIATO Paul Accola rischia grosso. Il tutto per un modesto bottino: 6 punticini da mettere in cassa, per consolidarsi in vetta alla classifica di Coppa del Mondo, ora con 78 lunghezze di vantaggio su Alberto Tomba. In una discesa che ha visto il secondo successo stagionale di Franz Heinzer, Accola ha mancato di poco un capottone a un paio di centinaia di metri dal traguardo della terribile Streif. E' uscito un po' scomposto dalla compressione, è volato in alto allargando le braccia. Poi è piombato sulla neve tutto sbilanciato indietro, ha toccato con uno sci e una mano e si è rimesso miracolosamente in posizione con un gran colpo di reni. Il tutto gli è costato forse una bella paura, ma non gli ha fatto perdere posizioni. Dopo aver sciato molto bene all'inizio, infatti, Accola era già ventiquattresimo al terzo tempo intermedio e alla fine ha concluso la gara in venticinquesima posizione. «Questo mezzo incidente - ha detto al traguardo Jean-Pierre Fournier, commissario tecnico della nazionale elvetica - dovrebbe fargli capire quanto è pericolosa la libera». In effetti giovedì sera c'era stato quasi un litigio fra lo stesso Fournier, l'allenatore personale di Accola e l'atleta. I due trainer non volevano che lui disputasse la gara, Paul invece si è imposto. «Se non mi abituo alla velocità - ha spiegato - è ancora peggio. Avevo scherzato dicendo che la prima discesa era d'allenamento, ma non ero andato molto lontano dalla realtà. Oggi ci proverò ancora, con maggiore impegno e chissà che non arrivi un premio per la mia determinazione». Ormai U circo bianco è spaccato in due. Una fazione per i so- stenitori della scelta coraggiosa di fare le libere, un'altra dei prudenti, i quali temono che un qualsiasi guaio possa compromettere Olimpiadi o Coppa. Tuttavia è come discutere del sesso degli angeli, perché Accola ha le sue idee e evidentemente pensa che per battere Albertone Tomba sia necessario giocare il tutto per tutto. Ieri comunque sarebbe stato difficile fare meglio perché questa pista austriaca è veramente per grandi specialisti. Heinzer il vincitore, 29 anni, campione del mondo in carica, svizzero del cantone di Schvyyz (dove 700 anni fa ha preso il via l'idea della Confederazione) è un maniaco della velocità. Grande tifoso di Senna, proprietario di una vettura da corsa e di cinque moto, ha già detto che quando smetterà con lo sci, farà il pilota d'auto. Stavolta ha battuto i conna¬ zionali Mahrer e Gigandet, di pochi centesimi, realizzando l'56"68, alla media di 107,980 km orari, il nuovo record assoluto di questa gara, anche se il tracciato è stato ammorbidito con qualche porta più angolata. Nella squadra italiana è mancato l'acuto che ci si poteva aspettare. Ma, se si guarda dietro le righe, il risultato è più che dignitoso. Il migliore è stato il quasi ventiduenne valtellinese Franco Colturi, nono, davanti al redivivo Sbardellotto (12°), e al trio composto da Ghedina, Mair e Martin, piazzatisi dal 22° al 24° rango, a fare muro su Accola, come per aiutare Tomba. Tutti hanno fatto tratti buonissimi di còrsa, nessuno ha fatto bene per la corsa intera. Colturi e Martin sono giovani e pagano anche l'inesperienza, ma mostrano un ottimo potenziale. Sbardellotto ha commesso un errore nel finale mentre avrebbe potuto essere fra i primi sei, Mair ha forse pagato la tensione del momento. Sono in palio infatti i posti in squadra per le Olimpiadi. Il et Hehnuth Schmalzl è stato chiarissimo: «Ad Albertville si va con i risultati». Coraggio, c'è ancora una discesa oggi, poi quella di Wengen sabato prossimo. La prova odierna vale anche per là combinata deU'Hahnenkamm, con lo slalom di domani che vedrà il ritorno di Tomba. Una prova d'appello per tutti, ma soprattuto per Marc Girardelli che ieri ha deluso e si è deluso, arrivando solo trentesimo, per prendere un punticino. Se l'austro-lussemburghese fallisce ancora, per la Coppa il duello diventa un testa a testa fra Accola e Tomba, senza interferenze. Cristiano Chiavegato Da sinistra, gli svizzeri Mahrer, Heinzer e Gigandet sul podio