Raffaella: sono una sposa per Bene

Raffaella: sono una sposa per Bene Parla la Baracchi, ex miss Italia, incinta di sei mesi, convolata a giuste nozze con l'attore Raffaella: sono una sposa per Bene Carmelo è l'uomo della mia vita ROMA. Il matrimonio è stato celebrato il 2 gennaio, in Campidoglio: lui molto languido, i capelli tirati col gel, il gessato scuro, la camicia viola, la cravatta larga, le scarpe marroni, a punta. Lei molto sorridente, i capelli trattenuti da un cerchietto di velluto nero, la giacca bianca, il golf azzurro un po' largo sulla pancia di sei mesi, i calzoni infilati negli stivaletti, un mazzo di rose bianche in mano. Niente fotografi, parenti, amici: soltanto i due testimoni, Vittoria Marra col marito Mauro Borgia. Così Carmelo Bene, l'attore più dissacrante e maudit delle nostre scene, il maestro dell'indicibile e dell'irrappresentabile, il re della foné e dell'inespresso è convolato a nozze con Raffaella Baracchi, già Miss Italia, fotomodella e attrice di Tinto Brass. E ora, Baracchi Raffaella in Bene, 26 anni, da Torino, padre funzionario Fiat, un passato libero e bello di divetta biondo-platino senza veli e senza inibizioni, racconta la sua storia d'amore con la voce sommessa di una conversa, usando toni edulcorati da romanzo rosa quasi che invece di Carmelo Bene avesse sposato Ridge, di Beautiful. Dopo una convivenza di tre anni, perché il matrimonio? Ci sono persone per le quali il matrimonio è indispensabile, e 10 appartengo a questa categoria. Detesto la convivenza: ho una morale vecchio stampo che mi deriva da un'educazione molto rigorosa in una città altrettanto rigorosa come Torino. Oddio: e chi l'avrebbe mai supposto in una come lei, interprete disinvolta della scandalosa Milena di Tinto Brass o della Ginevra nuda di Carmelo Bene che mima l'autoerotismo in pubblico? Non bisogna confondere l'etica privata con la professionalità: 11 mio rigorismo interiore non ha nulla a che vedere con la visualizzazione dell'arte. Se nella vita privata sono «prude» e tradizionalista, in palcoscenico e sul set so spogliarmi di ogni ini- bizione. Il colpo di fulmine le è arrivato dunque mentre lei era spoglia di ogni inibizione, cioè durante «La cena delle beffe». In un certo senso, sì. Mi ero presentata al provino perché stanca dell'ambiente cinematografico e venni subito scelta. Devo dire che, all'epoca, era il giugno dell'88, non sapevo niente di Carmelo Bene, né ero impressionata dal suo personaggio. I nostri rapporti si limitavano a un «Buongiorno, Maestro» ogniqualvolta lo incontravo. Fu più tardi, nel novembre, quando partimmo in tournée, che scoppiò l'amore. Fu lei a innamorarsi di lui, o viceversa? Fu reciproco. Anche se io stavo attraversando un periodo molto difficile della mia vita e non volevo storie con nessuno per cui, non appena mi accorsi di quel che stava nascendo, cercai di andare molto cauta. E per tre anni ho fatto in modo di tenere nascosto questo nostro rapporto, non volendo che se ne impadronisse la stampa e nascessero scoop a rovinare tutto. Stavo vivendo un'esperienza meravigliosa. Se avessi potuto, mi sarei sposata subito. E perché non l'ha fatto? Perché non ero libera e dovevo aspettare dalla Sacra Rota i documenti dell'annullamento del mio precedente matrimonio. Un altro matrimonio I Ma allora è un vizio. Beh, si trattava di un matrimonio scherzo con un mio coetaneo, Domiziano Arcangeli, durato un paio di giorni, non di più. L'amore, per me, è sempre stato una cosa molto importante: e questo per Carmelo è un amore unico perché mi coinvolge anche in senso cerebrale. Ho sempre cercato l'intelligenza negli uomini e quando l'ho trovata, non me la sono mai fatta sfuggire. E Carmelo Bene ha visto in lei il corpo o il cervello? Beh, ammetto di avere un background tutt'altro che culturale: miss, fotomodella, attrice. Diciamo però che ho sempre letto molto. Di cosa parlate, insieme? Di tutto: io cerco di condividere i suoi interessi, di partecipare al suo lavoro, di stargli vicino ventiquattr'ore su ventiquattro. Ho rinunciato a ogni cosa, per lui: alla mia vita, al mio lavoro. Avevo molte proposte cinematografiche, ma non potrei mai pensare di star lontana da lui. E' l'uomo della mia vita e lo sarà finché morte non ci separi. Santo cielo: lui lo sa? Certo che lo sa e prova la stessa cosa per me. Lo dimostra il fatto che mi ha sposato: evidentemente sono la donna giusta che non aveva mai incontrato prima, capace di dargli equilibrio e serenità. Com'è il Carmelo Bene privato? Un uomo geniale, travolgente; estroso, straordinario. Un uomo eccezionale che ha saputo darmi tutto ciò di cui avevo bisogno a livello interiore, ha riempito il grande vuoto che c'era in me, mi ha fatto sentire amata, protetta. Felice. Avrà anche lui qualche piccolo difetto, spero: qualche neo. Di lui mi piace tutto: non gli ho mai trovato il benché minimo difetto. E' la perfezione assoluta. Ecco perché, come scrìve lui stesso, è apparso alla Madonna. Non dica questo, non bestemmi. Io sono molto osservante, sa? Ho un gran timor di Dio. Insomma, l'incontro ideale: lei timorata, borghese, osservante, lui provocatore, anticonformista, blasfemo. Forse, l'attrazione degli antipodi. A lui piace molto che io sia così. Inoltre, può darsi che Carmelo in privato sia completamente diverso: e la religione è un fatto squisitamente privato. Può darsi che in privato io sia determinata, volitiva e lui dolce, mite. A me non interessa il personaggio pubblico, mi interessa la persona che c'è dentro il personaggio. Io amo l'uomo che conosco dietro le quinte. Sulla scena, è un'altra cosa: sulla scena è giusto che Carmelo Bene faccia il Carmelo Bene. Donata Già neri Il matrimonio celebrato il 2 gennaio in Campidoglio «Ho una morale vecchio stampo e un'educazione molto rigorosa» Nella foto grande la Baracchi quando fu eletta Miss Italia Qui accanto in una foto recente Sotto, Carmelo Bene

Luoghi citati: Ginevra, Italia, Roma, Torino