Quegli eroi di guerra imbarazzavano l'ltalia di Oreste Del Buono

Quegli eroi di guerra imbarazzavano l'ltalia r IL RICORDO 1 Quegli eroi di guerra imbarazzavano l'ltalia NELLA casa del guardacaccia della tenuta dei duchi Salviati, a Bocca del Serchio, dove i primi otto volontari dei mezzi d'assalto si erano stabiliti, c'era uno stanzone in comune per pasti e discussioni. Il capitano medico Bruno Falcomatà ci aveva messo in bella mostra un cartello con la sua traduzione di certi versi di Orazio: «Beati i mercanti, dice il vecchio soldato, a cui lunghi anni di servizio non hanno lasciato che reumatismi». Una cosa del genere. Ci ho ripensato tante volte, a quel cartello. Tutte le volte che ho pensato a mio zio, Teseo Tesei, morto con Falcomatà e altri nell'assalto a Malta il 26 luglio 1941. Lui, come la maggior parte di quei primi assaltatori, non ci è arrivato, a essere un vecchio soldato, non è arrivato a invidiare i mercanti. Era nato nel 1909 e se n'è andato presto. Ma anche se se n'è andato solo ieri un altro di quei primi otto, Luigi Durand de la Penne, un amico di Teseo, non ha invidiato i mercanti. E magari non ha neppure sofferto di reumatismi. E' stato lui a realizzare l'impresa più sbalorditiva e gloriosa in grado di riscattare i primi tentativi falliti dai mezzi d'assalto. E' singolare che si possa ricordare, della seconda guerra mondiale, un eroe senza tragedia, come protagonista di una sua guerra privata. | Eppure quella vittoria nelI la rada di Alessandria, il 19 dicembre di quello stesso 1941 della tragedia di Malta, fu clamorosa e figura in tutti i libri di storia di quella guerra remota, ormai appartenente all'antichità. Durand de la Penne che, dopo aver assicurato l'esplosivo alla nave, spunta dal mare e avvisa gli inglesi che la «Valiant» salterà, perché mettano in salvo l'equipaggio. Gli inglesi che non ci credono dapprima, e poi gli chiedono dove sia la carica e, al diniego, lo rinchiudono nella stiva. E la «Valiant» che salta puntualmente, le altre navi inglesi intorno che saltano puntualmente. Durand de la Penne ricordava il comandante inglese quasi con nostalgia di duellante: «Charles Morgan era un bellissimo uomo. Aveva un viso duro e lo sguardo gelido...». Per affrontare l'impresa, Durand de la Penne aveva fatto la cura del sonno. Ma, dopo l'esplosione delle bombe, era il più sveglio dalle parti della «Valiant» in agonia. Tanto sveglio che gli inglesi si affrettarono a spedirlo verso un campo di prigonia, il più lontano possibile, in India. A elogiare Durand de la Penne e i suoi, comunque, furono i primi gli inglesi. Dall'ammiraglio Cunningham a Churchill. Gli italiani lo hanno fatto con molto ritardo e relativamente in sordina, un eroe senza retorica è imbarazzante. Oreste del Buono >no^J

Luoghi citati: Alessandria, India, Malta